M. Na., Corriere della Sera 2/11/2008, 2 novembre 2008
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI – Il caso Petrella è «un’eccezione» a carattere umanitario aveva assicurato Nicolas Sarkozy ai familiari delle vittime che lo avevano incontrato all’Eliseo poche settimane fa.
Siamo sicuri che non ci saranno altre «eccezioni»? Secondo il sito dell’autorevole settimanale
Le Point, di orientamento moderato, invece, il presidente della Repubblica francese potrebbe interessarsi alla vicenda di Cesare Battisti, l’ex terrorista condannato all’ergastolo in Italia, fuggito nell’estate del 2004 in Brasile, dopo la sentenza di estradizione della giustizia francese.
Con rilievo e in esclusiva,
Le Point riferisce che Sarkozy avrebbe ricevuto in via informale all’Eliseo la scrittrice Fred Vargas, sostenitrice della causa di Battisti e capofila della vasta mobilitazione di artisti e intellettuali per impedire l’estradizione dell’ex terrorista.
Secondo il giornale, il presidente avrebbe accennato all’eventualità di affrontare il problema con il ministro della Giustizia brasiliano in occasione di una prossima visita di stato in Sud America.
Battisti, arrestato in Brasile, si trova in carcere in attesa che la magistratura si pronunci sull’eventualità di un’estradizione. In questo caso, direttamente in Italia. Anche per Battisti, come nel caso della Petrella, si parla di problemi di salute, soprattutto di ordine psicologico. Dall’incontro, pare avvenuto venerdì, la scrittrice Fred Vargas, attualmente ai primi posti nelle vendite dei suoi libri, sia in Francia, sia in Italia, sarebbe uscita soddisfatta.
Tuttavia, dall’Eliseo non arriva nessuna conferma dell’avvenuto incontro e tantomeno sui contenuti.
Un interessamento di Sarkozy al caso di Cesare Battisti sarebbe tuttavia incomprensibile se si considera il clamore suscitato a suo tempo da una vicenda che – dopo l’estradizione dell’ex brigatista Persichetti – rappresentò la svolta definitiva della politica della Francia sulla questione degli ex terroristi.
In pratica veniva abbandonata la cosiddetta «dottrina Mitterrand», o meglio la controversa decisione dell’ex presidente francese di dare ospitalità ad ex terroristi che non si fossero macchiati di fatti di sangue. In realtà, la dottrina fu applicata in modo molto più allargato. L’estradizione dell’ex terrorista, diventato scrittore di libri gialli di successo, una famiglia ricostruita in Francia, divise l’opinione pubblica, gli intellettuali e le forze politiche. Mentre la sinistra (salvo qualche ripensamento) si schierò per Battisti – il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, disse che l’ex terrorista era da considerarsi sotto la protezione della municipalità – , l’Eliseo (con l’allora presidente Jaques Chirac) e il governo furono irremovibili e il tribunale si pronunciò per l’estradizione.
Nicolas Sarkozy ha fatto un’eccezione umanitaria per Marina Petrella, l’ex terrorista da tempo ricoverata in gravissime condizioni. In favore dell’ex brigatista, condannata per omicidio, sono intervenute la moglie del presidente, Carla Bruni e sua sorella, l’attrice Valeria Bruni Tedeschi. Quest’ultima, in una recente intervista, ha affermato che «Battisti è ormai una persona diversa e non dovrebbe stare in prigione» Un’opinione che non dovrebbe tuttavia influenzare il presidente.
M.Na.