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 2008  novembre 02 Domenica calendario

Lo IRS (Internal Revenue Service), cosi come le agenzie delle entrate di altri paesi del mondo, e’ solitamente uno degli uffici pubblici dal quale i cittadini tentano di tenersi a debita distanza

Lo IRS (Internal Revenue Service), cosi come le agenzie delle entrate di altri paesi del mondo, e’ solitamente uno degli uffici pubblici dal quale i cittadini tentano di tenersi a debita distanza. Eppure c’e’ chi invece fa a gara per pagare le tasse al governo americano. Gli immigrati clandestini. Migliaia di stranieri senza documenti si recano in questi giorni presso gli studi di consulenti fiscali (spesso volontari) per prepararare, con largo anticipo rispetto alla scadenza prevista per il prossimo 30 aprile, la dichiarazione dei redditi. Lo IRS stabilisce che ogni residente degli Stati Uniti e’ tenuto a pagare le tasse, indipentemente da cittadinanza o status legale. Per i clandestini, il pagamento delle imposte e’ visto come un modo per dimostrare che il tipo di vita che stanno conducendo negli USA, se anche privi di carta verde, e’ legittimo. Con la speranza di un possibile futuro condono che assegni loro il pieno diritto a risiedere in America. A facilitare cio’ il fatto che lo IRS entra raramente in comunicazione con gli altri uffici federali, tra i quali il temuto USCIS (US Citizen and Immigration Service, un tempo noto come INS), e rilascia uno speciale ITIN (individual taxpayer identification number) per quanti vogliono pagare le tasse ma sono privi del Social Security Number (una sorta di codice fiscale che e’ attribuito ad ogni cittadino americano o straniero se legalmente presente sul territorio americano). Diversi avvocati specializzati in immigrazione includono le dichiarazione dei redditi dei loro assisti per dimostrane la buona condotta nei casi in cui ad esempio il giudice abbia sentenziato la deportazione. Il numero di persone che pagano le tasse usando un ITIN e’ aumentato di quasi il 40% a partire dal 2006, quando il governo aveva anticipato che qualora ci fosse stato un condono, gli immigrati clandestini avrebbero dovuto dimostrare di essere in regola con le tasse durante tutto il periodo speso all’interno del territorio americano. Antonello Musina