Aldo Grasso, Corriere della Sera 1/11/2008, 1 novembre 2008
In termini puramente televisivi, «La talpa» è più interessante di «Anno Zero», cerimonia stanca e ripetitiva che vampiristicamente si nutre del «sangue» della piazza
In termini puramente televisivi, «La talpa» è più interessante di «Anno Zero», cerimonia stanca e ripetitiva che vampiristicamente si nutre del «sangue» della piazza. Per dovere (maledetto senso del dovere!) va però seguita, in attesa del colpo di scena che non arriva mai: la prevedibilità è nemica dell’inventiva. E per quanto l’inviata Paola Barale sia un po’ scarsina è sempre meglio dell’inviato Sandro Ruotolo. Ho scommesso che Santoro avrebbe fatto l’elogio della scuola pubblica, dopo che la settimana scorsa aveva candidamente confessato che sua figlia frequenta una prestigiosa scuola privata. Più che giusto, sia chiaro, ma mi par di capire che il privato non si addica al demagogo. Scommessa persa. Ho scommesso sulla capacità di Santoro di mettere in discussione alcuni punti chiave della tragedia che coinvolge la scuola italiana, vissuta da anni come un parcheggio, un ammortizzatore sociale che impiega molta gente impreparata (e qui i sindacati hanno le loro colpe), un’istituzione senza merito, senza speranza, senza futuro. Per questo, alcuni fra i più agiati, scelgono le scuole private. Scommessa persa. I tagli della Gelmini sono indiscriminati, e questo non va bene, però Santoro non ha mai fatto una trasmissione su gente che si lamenta del caro weekend o del caro griffe. No, solo caro scuola anche se in una università statale italiana si paga di tasse da un minimo di 1000 euro a un massimo di 3000 (per i ricchi), e per licei e superiori le tasse scolastiche non arrivano a 100 euro. Le famiglie italiane investono così poco per il futuro dei loro figli? Santoro mette in scena film già visti, con il solito studente figlio di GDB (Genitore Democratico Benestante), ben introdotto e coccolato dai media, da anni professionista della contestazione studentesca. Tanto, anche se non studia, avrà un futuro garantito. Magari come spalla di Santoro. Alla faccia della tragedia dei precari.