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 2008  ottobre 30 Giovedì calendario

La Stampa, giovedì 30 ottobre 2008 L’altro giorno, nel cortile di Palazzo Grazioli, gli uomini della scorta di Berlusconi si sono accostati a quei cineoperatori mai visti prima e hanno chiesto: «Cosa state facendo?»

La Stampa, giovedì 30 ottobre 2008 L’altro giorno, nel cortile di Palazzo Grazioli, gli uomini della scorta di Berlusconi si sono accostati a quei cineoperatori mai visti prima e hanno chiesto: «Cosa state facendo?». E quelli: «Siamo di Red Tv...». E uno dei capiscorta: «Allora va bene...». Acronimo noto agli agenti: da qualche settimana Red - la «nuova» tele di D’Alema che inizierà le trasmissioni il 4 novembre - è andata ad abitare al pianterreno del palazzo nel quale abita il presidente del Consiglio. Ma quel che gli agenti non potevano immaginare è il motivo per il quale gli operatori stavano armeggiando in cortile: uno dei programmi di punta della nuova tv sarà una sit-com comico-satirica intitolata «Palazzo Grazioli». Una commedia leggera, ambientata nel cinquecentesco palazzo dei principi Grazioli e destinata a raccontare di Cavalieri vecchi e nuovi, di fantasmi e tesori sepolti nel sottosuolo, il tutto immerso in un’atmosfera da pochade. Progetto spiazzante, ma che fa capire le ambizioni, e la voglia di far parlare di sé, di Red, la ex «Nessuno Tv» che a giorni sarà acquistata dalla dalemiana Fondazione ItalianiEuropei. A piccole dosi, ma ci sarà di tutto un po’ nella televisione che partirà la notte delle elezioni americane. Ci sarà l’ironia della sit-com politica, ma anche il talk-show in diretta - volutamente collocato alle 19,15 tra il Tg3 e il Tg1 - con l’intento di sparigliare, provocare, magari spostare il dibattito del giorno. Ci sarà persino un «reality», sia pure nella versione «di una squadra di calcio politicamente particolare», come misteriosamente preannuncia il direttore Claudio Caprara. Ci saranno trasmissioni come «Il diavolo e l’acqua santa», con don Filippo Di Giacomo e Pietro Folena; più tradizionali faccia a faccia, ma con una mission complessiva che è opposta a quella di YouDem, la televisione voluta da Walter Veltroni, già in onda dal 14 ottobre. Dice il direttore Caprara: «Poiché credo che una tv di partito sia un errore e una contraddizione in termini informativi, noi eviteremo di dar voce a un partito e tantomeno a una parte, il nostro è progetto più largo e lo realizzeremo con dibattiti, provocazioni non a caso affidate a personaggi di culture politiche diverse». E infatti accanto a Lucia Annunziata si alterneranno, tra gli altri, personaggi eclettici come il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin, Oscar Giannino, Ritanna Armeni. Il tutto, almeno per ora, alimentato da una dose auto-ironica testimoniata dagli spot di lancio per il 4 novembre, trasmessi in questi giorni e che allusivamente prendono in giro il patron Massimo D’Alema. L’attore Saverio Raimondo, interpretando il direttore di Red, dà questo consiglio a una sua redattrice: «Si faccia crescere i baffi, semplici, sale e pepe, dia retta a me» e sarcastico annuncia: «Valorizzeremo le stagiste» compiacenti e «non voglio più sentire di donne, le chiameremo diversamente uomini». Per D’Alema un restyling, un modo per rimettersi in campo: per decenni il «meglio figo» dell’apparato, ora Massimo punta ad una tv aperta e spiritosa, proprio mentre l’eterno rivale Veltroni è il tutor della monolitica YouDem. Con quella chicca: infilarsi proprio sotto casa Berlusconi, che abita al secondo piano. Quelli di Red hanno ereditato gli studi di «Sherpa», la web tv fallita di Claudio Velardi, l’ex braccio destro di D’Alema già da tempo in affari e che, sempre a Palazzo Grazioli, si è tenuto gli uffici al quinto piano per Reti, una società di lobbing. Per gli sceneggiatori della sit-com gli spunti non mancheranno. Fabio Martini