Walter Galbiati, la Repubblica 29/10/2008, 29 ottobre 2008
WALTER GALBIATI
MILANO - Vivere a debito non è facile. Anche se ci si chiama Naguib Sawiris e si è uno degli uomini più ricchi del Mediterraneo. La stretta del credito ha messo alle corde l´imprenditore egiziano, che negli ultimi anni ha costruito un impero nelle telecomunicazioni grazie alla facile disponibilità dei prestiti bancari. Tra i colpi di maggior rilievo, la Wind, rilevata dall´Enel, e la Tim Hellas, comprata da un gruppo di fondi di investimento.
Ora quell´impero scricchiola, soprattutto là dove i finanziamenti sono stati garantiti dai titoli di aziende quotate come la Orascom, la "storica" compagnia telefonica di Sawiris, falcidiata dai ribassi del mercato. Alla Borsa de Il Cairo le azioni della Orascom sono passate dagli oltre 80 sterline egiziane del maggio 2008 ai soli 28 della settimana scorsa. Un livello che ha fatto tremare Sawiris, visto che parte di quelle azioni sarebbero state offerte in pegno alle banche per rilevare la maggioranza di Tim Hellas. Le indiscrezioni dicono che se i titoli dovessero scendere sotto i 25 sterline, le banche potrebbero chiedere un reintegro delle garanzie. Per scongiurare l´evento, si starebbe muovendo Citi, la banca statunitense da tempo al fianco di Sawiris. Per alleggerire il debito dell´imprenditore egiziano, ci sarebbero diverse opzioni sul tavolo, tra cui quella di cedere alcune quote delle controllate ad alcuni fondi di investimento. Già nel corso del 2008, il gruppo si era mosso in questa direzione cedendo una quota di minoranza di Weather, la holding di Sawiris, ai fondi di private equity, Apax e Ta Partners, per rimborsare tutto il debito che faceva capo personalmente all´imprenditore egiziano.
Del resto a fine 2007, il debito in capo alla Weather era di quelli da far paura. L´esposizione verso il sistema bancario ammontava a 15,8 miliardi di euro, debiti sui quali gravavano oneri finanziari per 1,5 miliardi. Un salasso, salito notevolmente rispetto all´esercizio precedente per il consolidamento delle attività greche, per le quali sono stati sborsati ai fondi Apax e Tpg 500 milioni di euro più altri 174 milioni di competenza delle minoranze. Un acquisto oneroso che complessivamente ha caricato la Weather di ulteriori 2,9 miliardi di debiti. Ora è difficile risalire la china: nel 2007 i flussi di cassa della Weather, necessari per ridurre autonomamente il debito, sono risultati negativi e la holding in difficoltà non è riuscita neppure a rifinanziare un bond.