Andrea Greco, la Repubblica 28/10/2008, 28 ottobre 2008
MILANO
Il perdurare dei tracolli bancari in Borsa sta convincendo anche i più scettici � tra cui i banchieri � che l´intervento dello stato a fianco degli istituti non è evitabile né procrastinabile. Oggi se ne parlerà nel Comitato per la stabilità finanziaria, in cui i vertici di Tesoro, Banca d´Italia, Consob e Isvap esamineranno lo stato della crisi e l´impatto dei derivati sulle amministrazioni. Senza che ciò sia nell´ordine del giorno dell´incontro, dovrebbero parlare anche dei regolamenti attuativi dei due decreti legge varati per le aziende in crisi di liquidità. Di lì a poco si riunirà il consiglio dei ministri, poi entro il fine settimana la mano pubblica potrebbe muoversi.
Troppo frequenti e profondi i cali dei bancari sul listino per perdere altro tempo. Oltre alla crisi, ai finanziamenti, ai patrimoni, la falcidia quotidiana che tocca corso, operatività e prospettive dei titoli sta diventando un problema in sè. Ieri a un avvio tragico con l´indice Stoxx bancario europeo in calo fino all´8% e molte sospensioni al ribasso è seguito un lieve recupero, ma le chiusure sono state in pesante calo. Intesa Sanpaolo e Bpm hanno perso oltre il 10%, Unicredit e Ubi il 5%, Mps il 3,8%. La banca guidata da Corrado Passera, che oggi riunisce il consiglio di gestione, è stata oggetto di ipotesi � smentite � del Wall Street Journal sulla revisione del piano industriale. E la popolare milanese non si è giovata delle dichiarazioni del presidente, Roberto Mazzotta, relative al suo patrimonio: «Accettabile in una situazione in cui l´economia tira. Ma in questa fase può essere insufficiente e comportare surrettizie limitazioni nell´erogare credito».
proprio per questo che il governo preme per rimpinguare i patrimoni bancari. L´intervento pare ispirato a quello francese di Nicolas Sarkozy. Quindi emissione di una decina di miliardi di prestiti subordinati delle principali banche (si parla di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Popolare e Bpm). Sottoscritti dai privati, ma con una garanzia sovrana, che potrebbe venire, come in Francia, da un´agenzia; qualcuno pensa alla Cassa depositi e prestiti, che proprio il 6 novembre ha convocato l´assemblea straordinaria per modificare lo statuto e introdurre la figura dell´amministratore delegato. Il meccanismo allo studio ha i vantaggi di non pesare sull´erario, né ingerire troppo sulle gestioni delle spa bancarie. Andasse in porto, le banche italiane aumenterebbero l´indice Tier1, che raffronta il patrimonio di base e le attività ponderate ai rischi. Il debito subordinato, una forma ibrida di capitale, non concorre infatti al più ristretto Core Tier 1.
Anche all´estero le banche sono precipitate in Borsa. Mentre si annunciava il default dell´islandese Kaupthing, in Germania sono sprofondate Commerzbank (�17,5%), Deutsche Bank (�15,1%) e Deutsche Postbank (�24%), vittima di un rosso trimestrale per le svalutazioni seguite al crac di Lehman. In Francia Natixis e SocGen sono scese del 15%, in Belgio lo stato ha ricapitalizzato per 3,5 miliardi il polo bancario e assicurativo Kbc, siglando il suo quarto salvataggio.