Alessandro Barbera, La Stampa 28/10/2008, 28 ottobre 2008
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Apparentemente, la nuova Alitalia è un cantiere in ritardo sulla tabella di marcia. Ma come sempre accade allo scoccare dell’ora X, il lavoro diventa frenetico. Ieri sera, mentre l’amministratore delegato Rocco Sabelli tentava la no stop con i sindacati per definire i dettagli del contratto di lavoro per i 12.000 dipendenti, il presidente Roberto Colaninno era al telefono per chiudere l’accordo sull’assetto azionario di Cai spa, la società per azioni che nascerà sulle ceneri della srl e che assumerà il controllo della compagnia. A meno di sorprese dell’ultim’ora, i soci saranno 19: entrano fra gli altri il finanziere Francesco Micheli ed Enzo Manes (Intek), esce (sarebbe l’unica defezione fra i 16 soci iniziali) il fondo Clessidra di Claudio Sposito.
Nonostante il lungo braccio di ferro con Colaninno, della partita sarà anche Carlo Toto: porterà in dote le opzioni per i nuovi Airbus e lo stato di crisi di Air One, unica strada per evitare ai dipendenti in esubero un trattamento diverso da quello riservato al personale Alitalia. L’aumento di capitale verrà deliberato alle tre di oggi pomeriggio a Milano: sarà di un miliardo tondo. Solo quattro soci avranno quote attorno ai 100 milioni: sono Immsi, Intesa, Atlantia e Gianluigi Aponte. La quota di maggioranza relativa (200 milioni) sarà per il partner straniero, molto probabilmente Air France-Klm.
Non è però detta l’ultima parola. Ieri il governo di Vienna ha rinviato al 31 dicembre il termine per l’acquisizione da parte di Lufthansa di Austrian Airlines: un accordo che sembrava chiuso in ossequio ad un patto di non belligeranza fra Berlino e Parigi. A sorpresa, del miliardo di debiti in capo alla compagnia, i tedeschi - unici acquirenti in pista - hanno fatto sapere di essere disposti ad accollarsene la metà. Alitalia docet. Per evitare che il perdente muova la propria lobby a Bruxelles contro il via libera, la scelta definitiva sul partner verrà formalizzata due o tre giorni prima della decisione della Commissione, attesa per il 15 novembre. Solo allora i 19 soci di Cai formalizzeranno l’aumento di capitale per la nuova Alitalia: nei documenti che verranno firmati oggi c’è scritto che senza l’ok di Bruxelles l’operazione salterà.
Oltre al sì dell’Europa, l’ostacolo più grande alla nascita della nuova Alitalia resta l’accordo con i sindacati. Ieri notte è scattata la trattativa ad oltranza: le sigle chiedono tempo fino al 31 ottobre, giorno in cui Cai formalizzerà l’offerta vincolante al commissario Augusto Fantozzi per la «polpa» della vecchia Alitalia. Fra i nodi da sciogliere i dettagli del contratto dei piloti e l’integrativo per tutti gli altri dipendenti: Cai è disponibile a concedere lo stesso trattamento di Air One ma alle condizioni del 2001. La mappa dei nuovi assunti lascia intendere che la compagnia continuerà ad avere il suo centro nevralgico a Roma: dei 1.550 piloti, 3.300 assistenti di volo e 7.150 dipendenti di terra circa 9.000 lavoreranno a Fiumicino, altri 1.300 fra Linate e Malpensa, il resto nelle quattro basi operative di Torino, Venezia, Napoli e Catania. Un indizio in più a favore di chi scommette che il destino della nuova Alitalia resterà legato a quello dei cugini franco-olandesi.
LA REPUBBLICA 28/10/2008
LUCIO CILLIS
ROMA - Trattativa sul filo tra Cai e sindacati mentre, nel pomeriggio di oggi, l´assemblea dei soci deciderà sull´aumento di capitale da un miliardo e darà il via libera all´offerta per Alitalia. Nella serata di ieri, le nove sigle sindacali e i vertici di Compagnia aerea italiana si sono confrontati sul nodo dei contratti che saranno applicati al personale del nuovo gruppo. Dopo le frizioni dei giorni scorsi il dialogo tra le parti è ripartito per poi incagliarsi nuovamente nella notte: la discussione proseguirà nelle prossime ore fino alla firma di un accordo di massima oppure in attesa del sì definitivo che l´ad Rocco Sabelli vuole incassare entro venerdì, ultimo giorno utile per formulare l´offerta.
I primi numeri emersi nel corso dell´incontro sono questi: sui 12.500 dipendenti totali richiesti per far decollare Alitalia, saranno oltre 9.000 quelli assunti da Cai a Fiumicino e 1.300 quelli impiegati a Milano. Nello scalo romano saranno assunti circa 980 piloti, 2.100 assistenti di volo e 6.000 dipendenti di terra. A Milano verranno, invece, assunti, su 1.343 dipendenti, 333 piloti, 700 assistenti di volo, 310 lavoratori di terra. Oltre a queste due principali basi, il piano messo a punto da Cai ne prevede altre quattro: a Torino serviranno 225 dipendenti; a Venezia, sono previste 189 assunzioni. A Napoli, la nuova Cai prevede di "arruolare" 404 dipendenti mentre a Catania i dipendenti saranno complessivamente 310.
Novità in arrivo anche nella cordata di 16 soci. Cai prenderà a bordo altri 5 o 6 partner, al netto del vettore estero che entro metà novembre uscirà allo scoperto mettendo sul piatto 200 milioni per una quota del 20%, in linea con quanto proposto da Lufthansa ma, soprattutto, da Air France-Klm. Tra i nuovi entranti ci sarebbero, tra gli altri, Enzo Manes (presidente di Intek), il finanziere Francesco Micheli, Maurizio Traglio (oreficeria) e il gruppo Fontana (bulloni). La nuova Alitalia dovrebbe partire lunedì 1 dicembre, come avrebbe suggerito il numero uno di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, destinato a lasciare la propria carica all´alba del 1 gennaio prossimo.
Il tempo, dunque, stringe e proprio per bruciare le tappe Cai ha presentato all´Enac la domanda per il rilascio del Certificato di operatore aereo. La richiesta, spiega l´ente guidato da Vito Riggio, è stata consegnata ufficialmente giovedì scorso mentre venerdì è stata presentata la richiesta per ottenere la licenza di esercizio. Il dossier dovrebbe chiudersi al massimo in due settimane. Il lancio della nuova compagnia sarà preceduto a metà novembre dalla decisione di Bruxelles sull´operazione e dall´ufficializzazione del nome del partner europeo.