(m. p.), la Repubblica 27/10/2008, 27 ottobre 2008
Il destino di Amanda, Raffaele e Rudy è nelle mani del gup Paolo Micheli, 45 anni, di Terni. In magistratura dal 1990 è considerato uno dei migliori giudici del Tribunale di Perugia
Il destino di Amanda, Raffaele e Rudy è nelle mani del gup Paolo Micheli, 45 anni, di Terni. In magistratura dal 1990 è considerato uno dei migliori giudici del Tribunale di Perugia. «Magistrato tecnicamente ineccepibile ma anche aperto a soluzioni giurisprudenziali innovative» lo ha definito il professor Giuseppe Caforio, docente di Scienze dell´investigazione, ricordando come alcune sue sentenze su casi delicati abbiamo fatto giurisprudenza. Alto e con un fisico asciutto frutto di quotidiane nuotate in piscina, ha insegnato per tre anni diritto penale all´Università di Roma oltre che alla Scuola ufficiali dei carabinieri e collabora con il Comitato scientifico del Csm. Sposato e padre di una bimba di due anni e mezzo è stato sostituto procuratore a Orvieto, Arezzo e infine a Perugia per poi nel 2000 diventare giudice. Tutti in Tribunale a Perugia ricordano che il giorno dell´insediamento come gup salutò in fretta il presidente: «Mi scusi ma devo correre a Bologna, c´è un concerto di Santana». Il segreto di Micheli è infatti la passione per la musica: suona chitarra e pianoforte ma è soprattutto un apprezzato compositore che in questi anni ha depositato alla Siae almeno quindici canzoni. Ed è il giudice più indicato per un procedimento sotto i riflettori: anni fa organizzò un convegno intitolato "Giustizia e processo mediatico", alla fine del quale conobbe la donna che sarebbe diventata sua moglie. L´ironia gli ha permesso di stemperare più volte la tensione in aula. Al testimone albanese che lo ha salutato con un «Ciao» ha ribattuto senza scomporsi: «Saluti in famiglia». E ad un rumore improvviso, riferendosi alle polemiche sulla fuga di notizie in tv, ha commentato: «Forse nell´aula aleggia lo spirito di Studio Aperto».