Carola Uber, Chi, 29/10/2008, pp.46-50., 29 ottobre 2008
Famiglia Parodi. Benedetta è la più piccola, prima di lei Cristina e Roberto (il maggiore). Nati e cresciuti ad Alessandria, famiglia borghese (papà Pietro ingegnere, mamma Laura ex insegnante di italiano alle medie)
Famiglia Parodi. Benedetta è la più piccola, prima di lei Cristina e Roberto (il maggiore). Nati e cresciuti ad Alessandria, famiglia borghese (papà Pietro ingegnere, mamma Laura ex insegnante di italiano alle medie). *** Il fratello Roberto: dirigente in una banca estera, tre figli e una moglie, Giovanna, ex avvocato che si è inventata, con successo, stilista di pigiami per bambini. «Bella faccia incorniciata da due basette da rocker, Roberto ha una passione assoluta per la sua Harley-Davidson («Una Road King nera del ”98 comprata 8 anni fa a 18 milioni di lire», dice) e l’ha raccontata in un libro che ha appena pubblicato, Il cuore a due cilindri (Ed. Fbe)». Cristina ricorda «Uno dei ricordi più belli che ho è un viaggio insieme da Carpeneto fino a Sanremo, io sulla mia Vespa 50 color turchese e lui sul suo primo 125: ci abbiamo messo 8 ore. Per noi fu un viaggio indimenticabile, per mia madre, che ci fece da security-car per tutto il percorso, un po’ meno. Roberto: «Col fatto che eravamo in due mia madre mi mandava in giro per il mondo con una certa tranquillità. Negli Anni 80, facemmo una vacanza pazzesca: India, Nepal, Pakistan. Un giorno, a Benares, ci colse un monsone, e in due minuti l’acqua del Gange ci arrivò alle ginocchia. Persi di vista Cristina e la cercai per 2 ore. Alla fine la ritrovai sana e salva in albergo, solo che io a quel punto avevo 40 di febbre. E lei, per tutta la notte, mi mise le pezze bagnate sulla fronte». *** Benedetta: «Ricordo che quando Cristina faceva il liceo, nelle pause di studio, prendeva la chitarra e si metteva a suonare De Gregori, Bennato, Guccini, ma anche Cat Stevens o Neil Young, e io adoravo cantare con lei. Roberto, invece, era dispettosissimo: una volta, al mare, arrivò persino a tenermi sospesa in aria fuori dalla finestra! Però, a 14 anni, ho avuto la mia rivalsa: i suoi amici iniziarono ad accorgersi di me. E Roberto diventò più carino». Roberto: «La portavo con me in discoteca. E grazie alla mia presenza la mamma le consentiva di tornare all’alba. In cambio io mi ”pinzavo” le sue amiche». *** A detta di tutti, la cocchina di casa Parodi era Cristina: «Aveva il carattere migliore, si faceva ben volere. Mentre io e Roby eravamo più spigolosi. Io, poi, che dagli 11 anni sono diventata praticamente figlia unica, litigavo continuamente con la mamma», dice Benedetta. Roberto: «Io ho sempre sofferto un po’ il confronto con Cristina sul fronte del tennis: già a 11 anni lei era una star della Canottieri Tanaro, mentre io perdevo l’80 per cento delle partite. Mi sono rifatto un nome quando ho iniziato ad avere successo con le ragazze. Prima dei 15 anni ero timido, insicuro, ombroso, balbettavo pure. Poi, in seconda liceo, mi sono fidanzato con un’amica di Cristina, Marika, la più bella della scuola, stupendi occhi verdi e già con una certa esperienza. Fu la svolta della mia vita».