Paolo Valentino, Corriere della Sera 24/10/2008, 24 ottobre 2008
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON – Con Barack Obama che secondo l’ultimo sondaggio Zogby-Reuters ha staccato John McCain di ben 12 punti, la campagna presidenziale americana appare ormai come una corsa dall’esito annunciato, che solo un clamoroso coup de théâtre potrebbe rovesciare. Dove potrebbe nascondersi la sorpresa? In una grave crisi internazionale? In un attacco terrorista interno? Nella cattura di Bin Laden? In uno scandalo a sfondo sessuale? O piuttosto nelle cose non dette dai candidati? Secondo Politico, autorevole giornale on-line, ci sono almeno una decina di documenti mancanti dalla campagna 2008, che invece sarebbero utili per saperne di più sui quattro protagonisti, le loro famiglie, il passato, la salute, le storie professionali, la carriera politica.
Con varie gradazioni, la reticenza è comune, nessuno escluso.
Barack Obama, giusto per cominciare dal super-favorito, non ha mai fornito per esempio l’elenco completo dei clienti di cui si occupò quando lavorava allo studio legale di Chicago Miner, Barnhill & Galland, quello dove conobbe sua moglie Michelle. Si sa che tra loro ci fu il palazzinaro Tony Rezko, uno dei suoi primi sponsor di recente condannato per malversazione e corruzione.
Ma anche un altro speculatore, condannato per truffa, William Moorehead, si rivolse al celebre studio: fu tra gli assistiti di Obama?
Un altro buco del suo passato sono i documenti e il calendario degli appuntamenti negli 8 anni in cui fu senatore dell’Illinois: quando i media glieli hanno chiesti, come lui aveva fatto con Hillary Clinton sulle sue carte da first lady, Obama ha detto di «non aver avuto al tempo risorse sufficienti per gestire quell’archivio».
Di John e Cindy McCain si ha un quadro molto carente delle loro dichiarazioni fiscali. Lei, che ha un patrimonio superiore a 100 milioni di dollari, ha rilasciato solo le prime due pagine delle dichiarazioni del 2006 e 2007.
Un altro potenziale imbarazzo potrebbe venire a McCain dall’uso dell’aereo privato di un’azienda della moglie, nei mesi in cui la sua campagna era quasi alla bancarotta, a prezzi di favore inferiori a quelli del mercato.
Sempre McCain, che ha 72 anni ed è stato operato di cancro alla pelle, ha permesso una visione solo parziale e controllata delle sue cartelle cliniche.
Chiarezza sulle sue cartelle mediche ha fatto invece di recente Joe Biden, a suo tempo operato d’aneurisma al cervello. In compenso, il vice di Obama è l’unico dei quattro che non ha pubblicato la lista degli earmarks da lui appoggiati: sono i progetti, che i congressisti fanno finanziare nei loro collegi con emendamenti al bilancio e che McCain ha promesso di vietare.
E Sarah Palin? La governatrice dell’Alaska si è rifiutata fin qui di rendere nota la sua corrispondenza elettronica: il sospetto è che abbia usato un indirizzo email privato per gestire affari di Stato.
Inoltre, suo marito Todd avrebbe usato il suo ufficio per risolvere questioni di famiglia. La campagna di Palin ha anche risposto con un no comment alla richiesta di rendere note le pagelle e i giudizi dei tre college che frequentò, prima di laurearsi in giornalismo all’Università dell’Idaho nel 1987.
Il sondaggio
Secondo l’ultimo sondaggio Zogby-Reuters Obama ha staccato McCain di 12 punti
Paolo Valentino