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 2008  ottobre 24 Venerdì calendario

Un Veltroni va, un Veltroni arriva alla Festa del Cinema che, orfana di Walter, adotta la figlia Martina

Un Veltroni va, un Veltroni arriva alla Festa del Cinema che, orfana di Walter, adotta la figlia Martina. Suo il nome nei titoli di testa come prima aiuto regista del film debutto di Maria Sole Tognazzi, L’uomo che ama. Sempre lei, al seguito di Wim Wenders che porta a Roma 8/Huit (il film corale di otto registi provenienti da tutto il mondo, ispirato agli otto obiettivi fissati nel settembre 2000 dalle Nazioni Unite per migliorare la vita della popolazione mondiale) e con cui Veltronina ha già lavorato in The Palermo Shooting. Ma se credete che questo sia un debutto vi sbagliate, perché Martina, fresca di maturità, ha avuto la sua prima occasione in Manuale d’amore di Giovanni Veronesi, per poi continuare con Carlo Verdone. Curriculum velocissimo in cui c’è anche un documentario sull’Olocausto. E l’aiuto regia (gratis, ha spiegato) nel primo film dietro la macchina da presa di Silvio Muccino, Parlami d’amore. E, dopo l’apparizione al fianco di Muccino junior, in giro per ristorantini, feste e manifestazioni elettorali, il tasso di invidia, già alto, è esploso nelle coetanee alle prese con test universitari, fidanzati con i brufoli e futuri molto incerti. «Siamo solo molto amici, niente di più», ha chiarito lei tra una passeggiata su un red carpet e un altro, in giro per festival con il permesso di papà. Insomma, questione di im-pari opportunità, potrebbe dire qualche ragazzo che solo per portare il caffè su un set fatica molte camicie. O forse no, troppo ingeneroso. Sarà allora solo un brillante inizio aiutato da astri favorevoli. O più semplicemente l’apoteosi dell’italica abitudine al nepotismo. « brava», assicura la Tognazzi che, nel film dove vuole dimostrare la tesi estrema secondo cui anche gli uomini soffrono per amore, ha riunito tutte le amiche, da Martina (Veltroni) a Monica (Bellucci) a Carmen (Consoli). Comunque la si pensi, è proprio lei, Martina, a fare chiarezza sulla difficile vita da «figlia di» (in un’intervista a Vanity Fair): «Papà mi ha offerto tutte le opportunità che ha potuto. Sempre nel campo del cinema: le prime internazionali, le visite sui set. Siamo persino andati al matrimonio di Tom Cruise e Katie Holmes. Però è sempre stato molto attento a insegnarmi che non è la vita vera». E per farle capire meglio il concetto di «vero», ecco come regalo la casa a Manhattan dove la fanciulla si trasferirà per apprendere tutto quel che c’è da sapere sul cinema all’Università di New York. Soltanto 60 metri quadrati, comprati con la vendita dei diritti del libro La scoperta dell’alba.