Alain Elkann, La Stampa 19/10/2008, pagina 23, 19 ottobre 2008
La Stampa, domenica 19 ottobre Miky Gioia, che cosa l’ha spinta a partecipare all’Isola dei Famosi? «Cercavo un’ispirazione per poter scrivere un libro diverso dai soliti
La Stampa, domenica 19 ottobre Miky Gioia, che cosa l’ha spinta a partecipare all’Isola dei Famosi? «Cercavo un’ispirazione per poter scrivere un libro diverso dai soliti. Volevo trovarmi in una situazione estrema e vedere come avrei reagito. Inoltre, era un’occasione per far conoscere ”L’Approdo”, la comunità di recupero dalla tossicodipendenza nella quale si impegna mia figlia Consolata». Cosa ha fatto per farsi accettare? «Ho incontrato Simona Ventura tra marzo e aprile, poi mi hanno chiamato Gori e la Magnolia, ho fatto un lungo colloquio e alla fine mi hanno accettato». Cosa le hanno chiesto? «Mi hanno fatto una specie di test sulla mia esperienza, la mia vita». Lei viene da una famiglia borghese torinese, ha un profilo molto alto. Perché esporsi? «Perché sono a un punto della vita in cui le critiche non mi spaventano. Si tratta comunque di un gioco ed era una cosa interessante per me, visto che mi occupo di pubbliche relazioni. Poi, andare all’Isola dei Famosi non significa necessariamente diventare cafoni». Che cosa è successo sull’isola? «Per cominciare, a un metro avevamo le telecamere. Poi, c’era gente che voleva vendersi. Ad esempio Ciavarro, per cercare di fare di nuovo un film e rilanciarsi, o alcune giovani ragazze, con la speranza di andare in tv. Io non avevo nulla da vendere, volevo far spiccare la mia personalità, forse la mia intelligenza». E che cosa è successo? «Io, Giucas Casella e Flavia Vento siamo stati eliminati dal gioco. Io ero anomala, proprio perché non ero in vendita». E’ rimasta sull’isola due settimane. E’ stata dura? «No, anche se ho perso sei chili. Non ho avuto problemi a dormire per terra. Ho capito che in caso di necessità si finisce per litigare per cose stupide come quattro chicchi di grano. Io ho tanti difetti ma la stupidità non mi appartiene. Però lì eravamo tutti stupidi perché contava solo sopravvivere, mettersi meglio davanti alla telecamera, esibendosi spesso con il corpo o con piccole sceneggiate». E Flavia Vento? «E’ surreale, dunque divertente. Ma ha un carattere non sempre solido e quindi alternava allegria e voglia di andar via. Il suo pregio era di dire quello che pensava alle ragazzine. Io, invece, cercavo di non litigare. In un reality la produzione fa in modo di far vedere quello che pensa possa divertire di più il telespettatore». Lei si è fatta qualche amico? «Non esistono amicizie in quella situazione. Avrei voluto approfondire il rapporto con Luxuria, forse l’unica persona che pensava in modo condivisibile. Ma voleva essere la sola intelligente ed evitava chi poteva rubarle la battuta. Stare sull’Isola è come partecipare a una sceneggiata». Lo rifarà? «No, ma tutti dovrebbero provare. Insegna l’umiltà, a sopportare persone e situazioni e a non reagire alle provocazioni. La cosa che mi ha divertito di più sono stati gli attacchi diretti sui blog. Nessuno nella vita reale osa attaccarti in quel modo, semmai ti parlano dietro le spalle». Al ritorno come l’hanno accolta? «Sono stata in televisione a raccontare la mia esperienza. Hanno scoperto che sono anche spiritosa. Certo, nessuno sa che sull’Isola devi firmare il codice etico e quindi devi essere una specie di esempio per chi ti guarda». Che cosa le hanno detto le sue amiche? «Sono abituate alla mia vita un po’ irregolare». Le sembra di essere più popolare? «Sono disincantata, per me non è cambiato nulla. Vado più spesso in tv e c’è qualcuno in più che mi ricerca». Ha trovato l’ispirazione per il suo libro? «Mi piacerebbe poter raccontare cos’è un reality per mostrare il grande lavoro di preparazione che c’è e far conoscere la parte animalesca ed esibizionista che viene fuori in condizioni estreme come quelle dell’isola». Si è offesa di essere stata eliminata dopo poco tempo? «No. E’ stato giusto che fra me e Flavia Vento il pubblico abbia scelto Flavia: lei è più leggera, spiritosa, popolare e meno ”impegnativa”. E io rispetto le decisioni del pubblico». Gli altri eliminati la pensano come lei? «Io sono stata la prima eliminata, Giucas si è ritirato per motivi di salute e Flavia non aveva più voglia». Lei si era preparata? «Siamo stati tre giorni assieme per conoscerci e poi abbiamo anche provato a imparare cose come accendere il fuoco, ma non ci siamo riusciti». E’ stata una specie di vacanza? «Sì, un po’ come una vacanza intelligente, perché il reality è lo specchio vero di come sono le persone». C’era un tratto comune tra tutti? «La voglia di sopravvivere, durare il più a lungo possibile, avere successo». Ora che cosa farà? «Continuerò a lavorare a Palazzo Reale con le mie mostre, andrò in televisione, dove mi diverto, poi vedrò. L’isola non porta tanti vantaggi: rende più semplice incontrare le persone ed è un’esperienza di vita in più». Alain Elkann