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 2008  ottobre 23 Giovedì calendario

ROMA - Ribaltone ai vertici dell´Acea, il presidente del consiglio di amministrazione della ex municipalizzata di Roma, Fabiano Fabiani, ha rassegnato le dimissioni, seguito dal consigliere Luigi Spaventa

ROMA - Ribaltone ai vertici dell´Acea, il presidente del consiglio di amministrazione della ex municipalizzata di Roma, Fabiano Fabiani, ha rassegnato le dimissioni, seguito dal consigliere Luigi Spaventa. L´addio di Fabiani è stato chiesto direttamente dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nella sua veste di "azionista" di controllo (il Comune controlla il 51% del capitale dell´utility). Richiesta esplicitata in una breve lettera inviata a Fabiani in cui lo si ringrazia per il lavoro svolto, ma gli si chiede di permettere alla nuova giunta di poter esprimere un proprio uomo nel cda. Il successore ormai designato, anche se manca l´ufficialità, dovrebbe essere Giancarlo Cremonesi, ora a capo dell´Associazione costruttori edili romani (Acer). Il Comune ha ringraziato Fabiani e Spaventa anche in un comunicato ufficiale dove «esprime soddisfazione per l´operato dell´amministratore delegato di Acea, Andrea Mangoni, a cui conferma la piena fiducia». Si è tentato dunque il più possibile, grazie anche alla collaborazione dei dimissionari e alla conferma dell´ad, di evitare i toni polemici e sottolineare la continuità della guida dell´azienda. Rimane difficile far digerire al mercato una manovra di puro spoils system su una società quotata: il cambio del presidente nel pieno del mandato non ha aiutato il titolo ieri a Piazza Affari dove ha perso il 5,33%, tra i peggiori sul listino. Le numerose ex municipalizzate in Borsa, e anche le società partecipate dallo Stato, finora hanno sempre cercato di rispettare le scadenze per evitare la diffidenza degli investitori su tutti i gruppi dove è eccessiva l´influenza della politica. Tra l´altro, la serie delle dimissioni potrebbe non essersi conclusa, visto che in serata erano insistenti le voci riguardo l´addio di Luisa Torchia, altro consigliere nominato in quota dalla giunta Veltroni (il quarto, su nove membri del cda, è Piero Giarda). Dunque Alemanno, che chiedeva a Fabiani di farsi da parte per avere almeno un uomo di sua fiducia nel cda, ora avrà diversi posti a disposizione per "allineare" il board. Sempre a questioni politiche locali viene fatta risalire la tempistica della scelta: ambienti della capitale sottolineano la necessità per il sindaco di riconoscere e premiare il sostegno ricevuto dal mondo delle costruzioni. Tra l´altro uno dei principali esponenti del mondo immobiliare romano, Francesco Gaetano Caltagirone è azionista al 5% di Acea ed esprime due consiglieri. L´altro motivo e l´imminenza dell´accordo tra Acea e Gdf-Suez che i rapporti tra le due società. La lunga collaborazione con la belga Electrabel (ora nel gruppo francese) evolverà in una serie di nuove joint venture sull´elettricità e sul gas, anche perché Gdf-Suez ha acquisito dall´Eni, nell´affare Distrigaz, proprio la rete gas della capitale. «Sono in corso negoziati per definire l´assetto post-fusione» ha dichiarato Angelo Ferrari, rappresentante del gruppo franco-belga per l´Italia. L´accordo dovrebbe essere chiuso nel giro di un paio di settimane: per allora ci sarà già il nuovo presidente alla guida della società. Improbabile, invece, che Gdf-Suez riesca anche a incrementare la quota detenuta in Acea (attualmente al 9%). Ferrari ha detto che «si tratta di una possibilità teorica, vedremo. Ora siamo impegnati a regolare il nuovo assetto».