Vanni Cornero, La Stampa 21/10/2008, 21 ottobre 2008
VANNI CORNERO
TORINO
«Stiamo valutando la possibilità di reintrodurre incentivi per la rottamazione di auto ed elettrodomestici», il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, apre una possibilità, non nuova, ma alternativa, ai finanziamenti ad hoc per i settori industriali minacciati dalla crisi economica e dei consumi.
L’apertura avviene proprio nel giorno in cui il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, lancia in un’ intervista al quotidiano «Il Riformista» uno stop agli aiuti di Stato per la Fiat. Idea condivisa dal vicepresidente della Commissione finanze della Camera, Bruno Tabacci, che però precisa: «Non mi riferisco tanto alla Fiat di Marchionne, ovvero a quella che ha reagito accettando la concorrenza, ma alla storia della Fiat, quando l’azienda torinese pretendeva di avere un mercato assolutamente protetto e garantito dallo Stato, soluzione che poi ha prodotto i risultati meno brillanti».
C’è da dire, dati di vendita alla mano, che il mercato italiano dell’auto è per oltre il 60% appannaggio delle case straniere e che l’ad del Lingotto ha parlato giorni fa di un sostegno non alla Fiat, ma al settore automobilistico. Sul tema, in Europa, c’è stata anche la decisa presa di posizione del presidente della Bmw, Norbert Reithofer, che al governo tedesco, contrario ad interventi per alleggerire la pressione della congiuntura negativa sui costruttori di vetture, ha ricordato i massicci aiuti erogati dall’amministrazione Usa ai gruppi automobilistici americani. Finanziamenti, quelli di Washington, invece ben presenti al Silvio Berlusconi, che giovedì scorso aveva detto, al termine dei lavori del Consiglio dei ministri: «Non c’è da scandalizzarsi se anche da parte nostra, ove sia necessario, si possa pensare di dare in qualche modo aiuti di Stato alle industrie automobilistiche».
Insomma l’annuncio di Scajola non sarebbe altro che una conferma delle intenzioni ventilate dal premier, infatti il ministro dello Sviluppo ha chiarito: «C’è una valutazione da parte del governo e la sta seguendo il presidente del Consiglio assieme a diversi ministri interessati. L’obiettivo di eventuali incentivi è far sì che si possa rilanciare il mercato dell’auto, fermo in tutta Europa, e far ripartire quello degli elettrodomestici, altrettanto in panne. Tutto ciò - ha concluso Scajola - mettendo insieme l’esigenza di ridurre le emissioni nell’atmosfera e l’assorbimento di energia con quella di aiutare lo sviluppo industriale di questi settori in difficoltà».
Sulla questione la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, precisa: «In un momento così c’è bisogno di un supporto all’economia, quindi faremo una proposta complessiva che riguardi vari settori e un pò tutto il sistema delle piccole e medie imprese».
Valutazioni complessive che trovano d’accordo Cgil, Cisl e Uil, contrarie invece a un intervento ad hoc dello Stato per la Fiat. «Bisogna valutare sulla base di un quadro d’insieme - commenta il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - questa discussione deve essere fatta a ridosso di una verifica sulla condizione dell’industria italiana».