La Stampa 23/10/2008, 23 ottobre 2008
Le deroghe concesse dallo Stato sono scadute: non si manifesta più incuranti della legge secondo l’antico postulato per cui se ci si stende sui binari da soli si finisce al manicomio, e se ci si stende in cento si finisce a trattare col sindaco
Le deroghe concesse dallo Stato sono scadute: non si manifesta più incuranti della legge secondo l’antico postulato per cui se ci si stende sui binari da soli si finisce al manicomio, e se ci si stende in cento si finisce a trattare col sindaco. Non c’è causa che giustifichi sopraffazioni. Tutto originò a Chiaiano, con i militari impiegati contro la folla che ostacolava l’attrezzamento della nuova discarica. L’obiettivo era di ripulire Napoli, e la prospettiva era una legislatura di grandi appalti (il ponte sullo Stretto, per esempio), e non si poteva cominciare esitando. Quando lo Stato prende una decisione, non accetta più ricatti né mediazioni. Il cuore della politica interna del nuovo governo è questa: riprendersi il controllo delle strade e dei luoghi pubblici. Non c’è più zona franca per il tifo organizzato, per gli accampamenti abusivi dei rom, per i venditori in nero sui marciapiedi delle città. In ogni comune - con eccessi e bizzarrie - si annullano le zone franche per i teppisti, per i graffitari, per i bivacchi. Il ministro Maurizio Sacconi vuole regolamentare gli scioperi, limitare lo strapotere delle minoranze rumorose e soprattutto annientare i blocchi protervi della circolazione urbana e autostradale. La logica di ieri è la medesima ed è conseguente: chi occupa le scuole non impedisca lo svolgimento delle lezioni se un solo ragazzo o un solo insegnante chiede di tenerle. /