varie, 22 ottobre 2008
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Volcker Paul
• Cape May (Stati Uniti) 5 settembre 1927. Economista. Dal 1979 al 1987 fu presidente della Federal Reserve • «[...] è una figura quasi leggendaria fra gli economisti e gli investitori: nel 1979, l’allora presidente Jimmy Carter lo nominò alla guida della Federal Reserve Bank, in una lotta disperata contro l’inflazione galoppante, giunta a quota 14 per cento. Tre anni dopo, l’inflazione era scesa al 3 per cento. Volcker è stato il classico ”medico severo”: per portare giù l’inflazione, dovette causare un periodo di recessione, dal quale però tirò fuori il Paese riabbassando i tassi di interesse a #cura completata”. Il suo nome è tornato in voga, anche perché il suo successore, Alan Greenspan, è invece in declino, considerato in parte colpevole di aver concesso troppa libertà alla ”finanza creativa” [...]. Volcker, invece, ha più volte negli ultimi anni espresso timore per il disintegrarsi dei sistemi di controllo e supervisione dell’economia. E dopo aver incontrato Barack Obama, nel giugno del 2007, è diventato un po’ il suo maestro. [...]» (A.Gu., ”Il Messaggero” 22/10/2008) • «[...] è un gigante dell’economia. Per la sua altezza: più di due metri. E per la stima che si ha di lui. In una [...] intervista al New York Times, Barack Obama non ha usato mezze parole: ”Una persona che ha grande influenza su di me è Paul Volcker”. Sono [...] anni che Volcker influenza le scelte economiche di chi governa a Washington. Prima come sottosegretario al Tesoro, poi come presidente della Federal Reserve. Nel 1987 Ronald Reagan non gli rinnovò il mandato al vertice della banca centrale americana. La decisione fu spiegata così dal premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz: ”L’amministrazione Reagan pensava che non fosse disposto a deregolamentare a sufficienza”. Visti i danni della deregulation, le sue opinioni sono più apprezzate che mai. [...] Barack Obama lo ha anche scelto per dirigere il President’s Economic Recovery Advisory Board, che consiglia la Casa Bianca sul tema della ripresa economica. [...]» (Claudio Gatti, ”Il Sole-24 Ore” 10/9/2009).