Mario Pappagallo, Corriere della Sera 21/10/2008, pagina 24, 21 ottobre 2008
Chi tiene allenato il cervello "imbroglia" l’Alzheimer. Allo stesso stadio di malattia, chi ha sempre usato la materia grigia per lavoro o per diletto si ritrova una sorta di cervello di scorta e non soffre di amnesia
Chi tiene allenato il cervello "imbroglia" l’Alzheimer. Allo stesso stadio di malattia, chi ha sempre usato la materia grigia per lavoro o per diletto si ritrova una sorta di cervello di scorta e non soffre di amnesia. La scoperta arriva da uno studio europeo coordinato dal San Raffaele di Milano. Oggi nel mondo i malati di Alzheimer sono 25 milioni, 500 mila solo in Italia, con costi socio-sanitari cospicui: 52 miliardi di euro ogni anno nell’Europa dei 27. La ricerca ha coinvolto per 14 mesi oltre 300 malati di Alzheimer e 100 anziani con lievi disturbi della memoria selezionati anche in base al tipo di lavoro svolto prima di ammalarsi (dalla casalinga al manager) e ai diversi livelli di istruzione. I ricercatori si sono resi conto che chi aveva un grado di istruzione maggiore o aveva avuto un’attività occupazionale più elevata (intellettualmente più intensa) manifestava i sintomi dell’Alzheimer più tardi rispetto, per esempio, a casalinghe o disoccupati. E questo nonostante avesse già danneggiati neuroni e sinapsi (collegamenti tra neuroni), condizione che normalmente si manifesta con l’incapacità di ricordare volti, nomi e anche gli avvenimenti della giornata. Ebbene mentre un medico ricordava, una casalinga no.