varie, 20 ottobre 2008
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Monaci Daniela
• Torino 1944. Artista. «[...] dopo aver vissuto con passione il ”68, nei primi anni ”70 decide di trasferirsi a Roma dove s’iscrive all’Accademia di Belle Arti e segue il corso di Toti Scialoia. I suoi esordi sono legati alla pittura e all’incisione e nella sua prima personale (curata nel 1994 a Roma da Ludovico Pratesi) presenta un gruppo di sculture in gesso raffiguranti mani in gesto di preghiera. Qualche anno dopo Daniela Monaci compie una svolta radicale e coraggiosamente adotta un altro mezzo espressivo, la fotografia, in molti casi rielaborata al computer. [...] grandi foto in bianco e nero raffiguranti corpi femminili nudi, sovresposti e bianchissimi, al punto da sembrare sculture in gesso. [...] Natività (2002), immagini a colori con inquadrature ravvicinate di un affettuoso rapporto madre-bambino . [...] vasti paesaggi con più foto accostate a comporre dittici, trittici e addirittura polittici, nei quali si stagliano vedute zenitali, dal basso verso l’alto, di pini marittimi e palme svettanti nel cielo azzurro. [...] tante inquadrature, quasi macro, che ritraggono fiori, mani, bocche, visi e particolari decostruiti di azioni performative [...] Nell’insieme si coglie, pur nella poliedrica diversificazione tematica e iconografica, un leit-motiv poetico incentrato su un afflato mistico, di matrice orientale, un po’ Zen» (Guido Curto, ”La Stampa” 20/10/2008).