Luca Iezzi, la Repubblica 20/10/2008, pagina 6, 20 ottobre 2008
la Repubblica, lunedì 20 ottobre ROMA - Il piano del governo per evitare il contagio della crisi bancaria all´economia reale poggia su due pilastri: fondo di garanzia statale dei debiti per le aziende e riattivazione degli incentivi presenti nei provvedimenti presenti nella precedente Finanziaria
la Repubblica, lunedì 20 ottobre ROMA - Il piano del governo per evitare il contagio della crisi bancaria all´economia reale poggia su due pilastri: fondo di garanzia statale dei debiti per le aziende e riattivazione degli incentivi presenti nei provvedimenti presenti nella precedente Finanziaria. I tecnici del ministero dello Sviluppo Economico sono al lavoro per evitare che le banche riducano i prestiti agli imprenditori e che questi sfruttino al massimo il programma di incentivi "Industria 2015" messo a punto dal governo Prodi. Ciò significa rilancio delle rottamazioni di automobili ed elettrodomestici: per le auto l´incentivo in caso di acquisto di veicoli Euro 4 potrebbe scattare anche in caso di sostituzione di un Euro 2 e non solo Euro 0 e Euro 1. Saranno invece sussidiati gli elettrodomestici a minor consumo energetico. Per il sostegno agli investimenti dell´anno prossimo, stimano dal ministero, ci sono già risorse disponibili tra i 9 e i 10 miliardi. Non c´è invece una quantificazione della garanzia pubblica per i prestiti delle banche alle imprese che, pur non trovandosi in uno stato di crisi vero e proprio, sono in una situazione di difficoltà. Parallelamente il ministero dell´Economia ha ormai pronte le nuove norme anti-Opa da parte di capitali stranieri su imprese italiane. Sarà meno stringente la passivity rule, ovvero il divieto per i cda delle società scalate di fare operazioni che penalizzerebbero gli scalatori. Sparirebbe l´obbligo del via libera dell´assemblea prima di poter procedere ad alzare le barriere anti-Opa. Inoltre si abbasserà dal 2% all´1% della soglia oltre la quale una partecipazione va comunicata al mercato. Il veicolo legislativo scelto per queste norme dovrebbe essere un emendamento ai due decreti anti-crisi già varati, piuttosto che un terzo provvedimento d´urgenza. Infine allo studio anche la trasformazione della Cassa depositi e prestiti in una sorta di "fondo sovrano" con una dotazione da 90 miliardi che possa difendere le aziende sotto attacco. Operazioni che non bastano a placare le critiche del Pd: «Da tre settimane il governo si sta occupando solo di banche e non si accorge che abbiamo già a rischio un bel pezzo di piccola impresa» ha dichiarato il ministro ombra dell´economia, Pier Luigi Bersani, il quale boccia anche le prime indiscrezioni sul piano salva-imprese: «Non va bene perché non è sufficiente. È come se si volesse costruire un ospedale, mentre adesso dobbiamo allestire un pronto soccorso. Bisogna chiedere alle banche di sospendere le richieste di rientri dei prestiti. Inoltre ci vogliono un fondo di garanzia pubblico che sostenga il sistema dei fidi e un fondo interbancario di garanzia per l´accesso al credito da parte delle Pmi». «Per il lavoro - insiste Bersani - bisogna allestire strumenti come gli ammortizzatori sociali. Mentre per le famiglie occorre introdurre meccanismi di detrazione fiscale che valgono lo 0,5% del Pil. Abbiamo 11 proposte precisissime che tradurremo in emendamenti». Il segretario del Pd Walter Veltroni rincara: «Imputo al governo una manovra economica che non si preoccupa dell´economia reale, dei precari, delle piccole e medie imprese, dei lavoratori che hanno 1.300 euro al mese. Si sono occupati di giustizia e televisioni ma non di questo». Luca Iezzi