Simona Marchetti, 18/10/2008, www.corriere.it http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_18/inghilterra_uccide_moglie_facebook_single_3d75d1f4-9d0f-11dd-951d-00144f02aabc.shtml, 18 ottobre 2008
Si definisce «single» su Facebook, il marito la uccide con una mannaia LONDRA - Ha ucciso la moglie Emma con una mannaia da cucina perché la donna aveva dichiarato su Facebook di essere single e ieri l’uomo è stato condannato al carcere a vita
Si definisce «single» su Facebook, il marito la uccide con una mannaia LONDRA - Ha ucciso la moglie Emma con una mannaia da cucina perché la donna aveva dichiarato su Facebook di essere single e ieri l’uomo è stato condannato al carcere a vita. Il 34enne Wayne Forrester si era subito dichiarato colpevole del delitto, avvenuto a febbraio vicino Croydon, a sud di Londra, ma aveva tentato di giustificarsi dicendo di sospettare che la donna avesse una relazione e di essersi sentito umiliato, perché lei aveva cambiato il suo status sul sito di social networking appena quattro giorni dopo la separazione. SUBITO LA CONFESSIONE - Una versione che non ha impietosito la corte, che lo ha riconosciuto colpevole di omicidio. «Non ci sono scuse all’atto commesso – si legge nelle dichiarazioni rese ai giornali dal giudice Brian Barker – perché la signora Forrester aveva chiuso la relazione e il marito ha agito spinto dalla rabbia e dal risentimento». Chiamati dai vicini alle 6.30 del mattino, spaventati dalle urla provenienti dalla casa di Emma, i poliziotti hanno trovato Forrester che ne usciva con un cartone di succo di frutta in mano e, alla loro vista, ha subito confessato il delitto («Chi vi ha chiamato? Mia moglie è dentro, l’ho uccisa»). Una volta varcata la soglia, gli agenti hanno avuto la terribile conferma: all’interno c’era la donna in un lago di sangue. Accanto al corpo martoriato (è stata colpita al collo, alla testa, allo stomaco e alle braccia), un coltello da cucina e, in un’altra stanza, la mannaia ancora sporca. ALCOL E COCAINA - Durante il processo, è emerso che Forrester aveva forzato la porta d’ingresso per introdursi nella casa che aveva diviso per 15 anni con la moglie. Non solo. Stando alle indagini, l’uomo aveva anche bevuto parecchio e assunto cocaina pochi minuti prima di mettersi in macchina e di guidare per 15 miglia (poco più di 24 km) per raggiungere il luogo del delitto. Come riportano «Sun» e «Daily Mail», il matrimonio era in crisi da tempo e mentre l’uomo cambiava di continuo occupazione, la moglie faceva addirittura due lavori per mantenere la famiglia. Dopo la separazione, Forrester sarebbe andato a vivere a casa della sorella a Paddington, continuando però a telefonare a Emma per minacciarla di morte: la donna era talmente terrorizzata che chiese spesso al padre Robert di stare con lei, perché temeva per la sua vita. Secondo quanto stabilito dalla corte, l’omicida dovrà passare in carcere almeno 14 anni. «Emma mi aveva buttato fuori di casa – si legge in una dichiarazione spontanea resa da Forrester dopo il delitto – e aveva postato un messaggio su Internet dicendo a tutti che mi aveva lasciato e che era interessata a incontrare altri uomini. Mi sono sentito umiliato e devastato da questa cosa. Quanto all’omicidio, mi sembrava che fosse qualcun altro ad attaccare Emma e io non avevo il controllo di quello che stavo facendo».