Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  ottobre 17 Venerdì calendario

Nonostante la crisi economica si faccia sentire pesantemente anche in Belgio, il Paese rimane uno dei più forti consumatori di champagne del mondo

Nonostante la crisi economica si faccia sentire pesantemente anche in Belgio, il Paese rimane uno dei più forti consumatori di champagne del mondo. Nella prima metà dell´anno, mentre gli Stati Uniti hanno fatto segnare un calo delle importazioni di champagne pari al 22 per cento e i produttori della regione di Reims hanno visto una contrazione complessiva del mercato pari al 2 per cento, le importazioni in Belgio sono aumentate del 6 per cento. Grégoire Van Den Ostende, direttore del centro di informazione per lo champagne in Belgio, attribuisce il fenomeno non all´allargamento della forbice tra ricchi e poveri, che pure è uno dei tratti distintivi di questa fase economica, quanto piuttosto al carattere dei belgi, che preferirebbero sacrificare altri generi voluttuari piuttosto che rinunciare a festeggiare con una bottiglia di qualità. Fatto sta che l´anno scorso i belgi hanno importato circa dieci milioni di bottiglie: pari ad una pro capite per tutta la popolazione del regno. Ma a questo flusso si dovrebbero aggiungere gli acquisti che i turisti belgi fanno direttamente in loco, visto che la regione dello Champagne è molto vicina alla frontiera. In questo caso, si calcola che l´importazione complessiva sia stata pari a tredici milioni di bottiglie, il che fa dei belgi i più accaniti consumatori di bollicine su scala mondiale.