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 2008  ottobre 16 Giovedì calendario

LUCE Angela

LUCE Angela (Angela Savino). Napoli, 3 dicembre 1938. Cantante (partecipò al Festival di Sanremo 1975 con il brano Ipocrisia, conquistando il secondo posto). Attrice di teatro e cinema. Da ultimo vista nel film La seconda notte di nozze di Pupi Avati (2005) dove ha interpretato la zitella Suntina Ricci. «Quando ho incontrato Pupi Avati mi ha detto: ’Lei è troppo giovane e troppo bella per questo ruolo”. Gli ho risposto: ”Nel film L’amore molesto di Mario Martone mi hanno invecchiata molto e ho preso, come miglior attrice non protagonista, il David di Donatello e la nomination per la Palma d’oro a Cannes” (nel 1995 - ndr). Non mi sembrava di averlo convinto e mi ero rassegnata. accaduto tutto rapidamente, poco dopo. Mi ha convocato e spiegato quello che voleva con una tale semplicità... Avendo una buona dose di teatro alle spalle, ho fatto miei i suoi garbati insegnamenti e l’ho accontentato » • Debuttò a teatro a 16 anni con Eduardo De Filippo: «Ho scelto questo lavoro con amore e per amore. E ho cercato di imparare: perché non ho mai sopportato le imitazioni, che sono surrogati. In ogni personaggio l’attore deve portare se stesso» • Ha lavorato con Totò (era per esempio la cameriera procace del film Signori si nasce, 1960), Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini, Dino Risi, Luigi Zampa, Steno, Luigi Comencini, Giuseppe Patroni Griffi... Nel 1973 ha interpretato Ines Corallo nel film Malizia di Salvatore Samperi. Una volta Giorgio Strehler la fece chiamare per sostituire un’attrice, e lei rispose: «Sarei onoratissima di poter aggiungere il suo nome al mio modesto curriculum, ma le sostituzioni non le faccio. La parte, anche di due battute, deve nascere con me» • Per quali interpretazione vorrebbe essere ricordata fra 50 anni? «Anzitutto per quella di So’ bammenella ’e coppe ”e quartiere in Napoli notte e giorno di Raffaele Viviani, regia di Patroni Griffi. E per il ruolo che ho interpretato in L’amore molesto. Troppe cose dovrei citare... Sono stata anche la protagonista dell’operetta Al cavallino bianco dove ero bellissima e, dicono, bravissima: ballavo, cantavo, recitavo…. Io non ho studiato ballo, non ho studiato canto, non ho studiato dizione. Purtroppo, non ho studiato niente. Ho la quinta elementare. Sono un’autodidatta. Ma mi piace leggere, imparare, capire... Sono una spugna: assorbo tutto» (a Panorama) • Ha due desideri inappagati: «Recitare Filumena Maturano, avere un figlio. Ormai è tardi per l’una cosa e per l’altra. Eduardo mi mandò a dire che l’avrei recitata benissimo. Se fosse vivo, oggi farei Filumena. La mancanza di un figlio è compensata da quattro nipoti (i figli di mio fratello), quattro pronipoti e due bambini che ho adottato a distanza. Ho dieci figli!».