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 2008  ottobre 16 Giovedì calendario

LUCCHESE Giuseppe

LUCCHESE Giuseppe Palermo 2 settembre 1958. Mafioso. Detto Lucchiseddu. Detenuto dal 1° aprile 1990, al 41 bis dal 21 luglio 1992 • Uomo d’onore della famiglia di Ciaculli, non ci pensò due volte a schierarsi dalla parte di Totò Riina nella seconda guerra di mafia, montando su un’Honda per andare ad uccidere Stefano Bontate, ”il Principe di Villagrazia” (il 23 aprile 1981, vedi RIINA Salvatore). Per quello e altri omicidi fu condannato a diversi ergastoli, il primo nel maxiprocesso istruito dal giudice Giovanni Falcone. Tra le sue vittime anche il generale Dalla Chiesa (in quella occasione si limitò a fare un appostamento davanti alla Prefettura in attesa che uscisse, e una sorella, Giuseppa, e una cognata, Luisa Gritti, punite perché tradivano il marito, e che aveva eseguito personalmente la condanna, ma con una parrucca in testa per non farsi riconoscere • Più e più volte chiese di essere difeso a spese dello Stato, richiesta rigettata perché da latitante aveva dimorato in alberghi costosi, si era dedicato al contrabbando di sigarette e al traffico di droga, era stato esecutore di un sequestro di persona che aveva fruttato quattro miliardi e ottocento milioni di lire, al momento dell’arresto aveva con sé ventidue milioni e settecentomila lire, e infine perché si sapeva che la madre, pur disponendo di una pensione di appena quattrocentomila lire, manteneva un tenore di vita agiato •A Maurizio Turco e Sergio D’Elia, che nel 2002 andarono a trovarlo in carcere, disse: «Il 41 bis ha le sembianze di una rappresaglia... Siamo passati dai professionisti dell’antimafia ai professionisti della retorica... vorrei solo sapere di che morte devo morire... per i miei principi io non lo farò mai, fatelo voi: uccideteci, fucilateci». [Paola Bellone]