Giorgio Dell’Arti Massimo Parrini, Catalogo dei Viventi 2009, Marsilio 2008, 16 ottobre 2008
LA BARBERA Michelangelo
LA BARBERA Michelangelo Palermo 10 settembre 1943. Mafioso. Detenuto dal dicembre 1994, al 41 bis. Sposato, con figli • Uomo d’onore del mandamento di Boccadifalco. Quando Totò Riina scatenò la sua guerra contro i palermitani (vedi scheda), si schierò con lui, non facendosi scrupolo di tradire Calogero Di Maggio e il cognato Santo Inzerillo (che si erano dati alla macchia per sottrarsi alla mattanza dei corleonesi), convincendoli a lasciare il nascondiglio per accompagnarli invece da chi, grazie a lui, li avrebbe strangolati (in Palermo il 26 maggio 1981). Diventato reggente del mandamento di Boccadifalco, fu tra i mandanti della strage di Capaci (festeggiata con un brindisi un mese dopo a casa Guddo), e di via D’Amelio (come accertarono i giudici, condannandolo all’ergastolo). Condannato all’ergastolo anche per altri omicidi, fu invece assolto dall’accusa di concorso nell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, tra gli altri, con il senatore Giulio Andreotti • Soffre di diabete. [Paola Bellone]