Giorgio Dell’Arti Massimo Parrini, Catalogo dei Viventi 2009, Marsilio 2008, 15 ottobre 2008
GRAZIANO
GRAZIANO Antonio Quindici (Avellino) 17 gennaio 1963. Camorrista, appartenente al clan omonimo, figlio del boss storico Salvatore Luigi, fratello di Adriano (che insieme ad Arturo Graziano è considerato il capo del clan) • Noti, lui e suo fratello, come i ”Chiarinelli” (dal nome della mamma, Chiara Manzi, per distinguerli dai vari parenti con lo stesso nome) • Detenuto al 41 bis a Poggioreale dal 26 maggio 2002, giorno in cui ammazzò, sparando 36 colpi di pistola, Clarissa Cava, Michelina Cava, Maria Scibelli, rispettivamente figlia, sorella e cognata di Biagio Cava (vedi). Era stato condannato, nel 2006, all’ergastolo con isolamento diurno per 3 anni, ma il 30 marzo 2007 la Cassazione ha annullato la sentenza (pur riconoscendo la sua responsabilità), non ritenendo provata la sussistenza della premeditazione e dell’aggravante di aver agito per agevolare l’associazione camorristica, e ha trasmesso gli atti ai giudici di secondo grado per un ulteriore giudizio sul punto (col probabile risultato finale di una diminuzione della pena) • da poco in cella, quando gli notificano un’altra ordinanza di custodia in carcere (24 giugno 2002, lo stesso giorno in cui viene arrestato il sindaco di Quindici, Antonio Siniscalchi), per associazione camorristica, detenzione abusiva di armi e concorso nel tentato omicidio di Giuseppe Pacia (uomo vicino al clan rivale dei Cava, sopravvissuto a un agguato davanti alla sua officina, in Taurano, il 3 luglio 2000). Assolto per il tentato omicidio, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi (Corte di Appello di Napoli, 1 febbraio 2006, sentenza diventata definitiva l’11 luglio 2007). Nel processo è coimputato con il fratello Adriano, la madre Chiara Manzi, e la cognata Alba Scibelli (vedova del fratello Eugenio, ucciso nel 1991), ma è l’unico a cui i giudici non concedono le circostanze attenuanti generiche. [Paola Bellone]