Glauco Maggi, La Stampa 15/10/2008, pagina 14, 15 ottobre 2008
La Stampa, mercoledì 15 ottobre New York. l’1:30 del mattino di lunedì 13, e il personale di turno al Creighton University Medical Center di Omaha, Nebraska, è preparato alle emergenze, ma non ancora abituato ai «ricoveri» che si stanno intensificando da qualche tempo
La Stampa, mercoledì 15 ottobre New York. l’1:30 del mattino di lunedì 13, e il personale di turno al Creighton University Medical Center di Omaha, Nebraska, è preparato alle emergenze, ma non ancora abituato ai «ricoveri» che si stanno intensificando da qualche tempo. Così, quando la donna sulla quarantina, macchina targata Michigan, accompagna nel pronto soccorso il ragazzino sui 13 anni, lo stupore è sommo. L’infermiere si aspetta la descrizione di qualche sintomo di malessere del figlio, peraltro non visibile alla prima impressione, e invece «mi avvalgo della legge ”del porto sicuro” che vige nel vostro Stato», dice la signora, «e vi lascio quindi in custodia mio figlio. Bye bye». Il ragazzino, in apparenti buone condizioni di salute secondo quanto dichiarato alla stampa il giorno dopo da Todd Landry, direttore della divisione degli aiuti per la famiglia e i bambini dell’assessorato per la Salute e i Servizi Sociali del Nebraska, finisce in «custodia protettiva» in un patronato per 48 ore, dopo di che si deciderà il suo destino. «Il motivo che ha lo ha portato qui non lo sappiamo ancora», ha detto Landry, ma il perché ciò sia potuto succedere non è un mistero per nessuno. Del resto, questo non è il primo caso di abbandono di minore in un ospedale pubblico da queste parti, ma il ventesimo da luglio. Il Nebraska, che finora aveva una certa notorietà solo per aver dato i natali a Warren Buffett, il finanziere più ricco del mondo, rischia ora di passare alle cronache per aver votato la prima legge «anti ragazzi terribili», oppure «genera trovatelli». Una legge pensata per proteggere i più indifesi e deboli dalle angherie degli adulti, e che è stata adottata al volo dai genitori che non ne possono più. Prima li frenava il reato di fuga dalle proprie responsabilità, adesso per i genitori stufi o incapaci di governare una relazione scomoda si aprono le porte della libertà: basta varcare i confini del Nebraska, che geograficamente è il cuore dell’America profonda, ma che rischia di passare per il «porto sicuro» dei senza cuore, degli adulti che abdicano al mestiere di genitori. E’ la n.157, passata nel parlamento della capitale del Nebraska, Lincoln, a larga maggioranza in febbraio ed in vigore dal luglio scorso. Stabilisce: «Nessuna persona sarà incriminata di alcun reato per aver lasciato un bambino nella custodia di un operatore di un ospedale del Nebraska. L’ospedale contatterà prontamente le autorità appropriate per prendere custodia del bambino». Lo scopo? Secondo i legislatori doveva essere quello di accogliere sotto l’ala protettiva dello Stato i minori a rischio di subire violenze o essere in qualche grave pericolo, ma la gente sta sfruttando la norma per liberarsi di piccoli «difficili», o semplicemente che non sopporta più. La mamma senza nome del Michigan ha guidato per mille chilometri, da casa sua a Detroit, per scaricare il figlio in «mani sicure» senza incorrere nel crimine dell’abbandono. «Questo non è quello che intendevamo quando volevamo incrementare il turismo in Nebraska», ha commentato Landry, che ha intanto preso contatto con il collega dei servizi sociali del Michigan per informarlo del caso. Salva per la legge del Nebraska, bisognerà vedere ora che cosa pensano dell’azione della mamma degenere nel suo Stato. Nei pochi mesi di operatività, la norma ha già provocato una ventina di casi di «trasferimenti coatti» dalle famiglie al focolare pubblico, come registra il sito del dipartimento sanitario del Nebraska: dal 13 settembre a ieri l’elenco comprende 12 maschi dai sei ai 17 anni e sei femmine dai nove ai 14 anni, elencati senza nomi ma per la contee di provenienza, da Douglas, in gran maggioanza, a Lancaster, Wayne e Pottawattmie. Glauco Maggi