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 2008  ottobre 13 Lunedì calendario

Gran Bretagna, cella d’isolamento per gli studenti indisciplinati. Una scuola media di Doncaster inaugura "l’aula-Guantanamo"

Gran Bretagna, cella d’isolamento per gli studenti indisciplinati. Una scuola media di Doncaster inaugura "l’aula-Guantanamo". Il Daily Mirror l’illustra con un’infografica assai suggestiva, che fa capire perché i genitori parlino di "aula-Guantanamo". Pareti, pavimenti e soffitto sono neri, come negli incubi; i vetri totalmente oscurati e la luce artificiale illumina a giorno uno spazio assai ristretto. Il professore è alle spalle e sorveglia senza poter essere visto. Così vengono trattati i ragazzi e le ragazze troppo vivaci o indisciplinati, o per qualche motivo molesti a scuola in una media di Doncaster, Gran Bretagna. La "cella di isolamento" può ospitare, in banchi individuali separati da muri, fino a quattro studenti ritenuti meritevoli del regime di punizione. L’attenzione sull’iniziativa è stata attirata dal padre di un ragazzo condannato a una giornata di isolamento, che l’ha appunto definita «la Guantanamo della scuola». «Non ci potevo credere», ha detto al Daily Mirror Andrew Widdowson, 30 anni, padre dell’undicenne Kieran. «Mi ha telefonato un professore e mi ha detto della punizione. Ho deciso quindi di andare a scuola per vedere di cosa si trattasse: sembra di stare a Guantanamo». Tutto è iniziato quando Kieran è stato sorpreso mentre era intento alla poco nobile impresa di sgonfiare le ruote della bicicletta di un compagno. Atto certo riprovevole ma non tale, secondo il signor Widdoswson, da giustificare una simile "sentenza". «Piuttosto che far passare a mio figlio una giornata là dentro lo cambio di scuola. Devono chiudere quella stanza: l’istituto è governato grazie alla paura», ha tuonato. Ma i dirigenti della scuola difendono la stanza, chiamata dai ragazzi «la segreta». «Esiste da quattro anni - spiega la Ridgewood School in un comunicato - e viene utilizzata per pochi ragazzi a settimana. un modo per incoraggiarli a riflettere sul loro comportamento e a non ripetere gli errori». E funziona: «La stragrande maggioranza degli studenti non torna due volte nella stanza. Il ministero poi, nella sua ultima ispezione, avvenuta nel 2006, l’ha vista e l’ha approvata». La didattica, d’altra parte, non s’interrompe. I ragazzi continuano a far lezione come sempre e possono contare sull’aiuto di un professore in ogni momento. Salvo che sta alle loro spalle e non di fronte, ma, secondo i responsabili della scuola, è un dettaglio.