Varie, 13 ottobre 2008
AIELLO Michele
AIELLO Michele Palermo 2 settembre 1953. Ingegnere. Mafioso. Arrestato il 5 novembre 2003, condanna in appello a 15 anni e 6 mesi. Nell’agosto 2010 fu oggetto del ipiù ingente sequestro di beni mai effettuato in Italia: 800 milioni • «[...] re Mida della sanità privata siciliana, al centro di una trama di infedeli all’interno delle istituzioni: nelle rete riservata dei suoi telefonini c’erano professori universitari, medici, manager e servitori dello Stato. [...]» (Silvia Fumarola, “la Repubblica” 2/10/2008) • «[...] ha sempre detto di essere solo vittima del pizzo: “Ho pagato perché l’alternativa era una pistolettata, e io non sono un eroe, ho figli”. Per i giudici è invece il braccio imprenditoriale del boss Bernardo Provenzano [...] Un tempo, nel sistema di potere di Michele Aiello c’era anche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Dice il senatore dell’Idv Luigi Li Gotti: “Proprio la candidatura di Cuffaro fu la risposta del centrodestra quando vennero fuori i rapporti con Aiello. [...]”» (Salvo Palazzolo, “la Repubblica” 15/8/2010) • «[...] era - quando si trovava a piede libero - un signore noto per la sua eleganza di modi e abbigliamento. L’inchiesta che lo riguarda è la stessa che ha portato alla condanna per favoreggiamento aggravato dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Aiello, secondo gli inquirenti, è ritenuto strettamente legato al boss Bernardo Provenzano, e in tutta la sua attività imprenditoriale avrebbe potuto contare su una sostanziale situazione di monopolio assicurata dall’appoggio dei vertici di Cosa nostra, che avrebbe anche investito ingenti somme di denaro nelle sue aziende. Il provvedimento di sequestro, nato dagli accertamenti patrimoniali del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, riguarda una quantità enorme di attività che spaziano dalla sanità all’edilizia, ai servizi. Tra queste il polo oncologico di eccellenza “Villa Santa Teresa” a Bagheria, e altre a sei grandi attività nel campo sanitario (cliniche, laboratori, eccetera). Inoltre: la società che gestisce la squadra di calcio di Bagheria, la “Servizi & Sistemi s.r.l.” operante nel settore informatico, due stabilimenti industriali di circa 6.000 metri quadrati, un impianto di calcestruzzi, quattro edifici adibiti ad uffici, 14 appartamenti a Bagheria e tre ville ad Aspra, Santa Flavia e Ficarazzi. Ma non è tutto. L’elegante professionista disponeva anche di 22 magazzini, 22 terreni edificabili, 22 veicoli industriali, 2 yacht da capogiro e 24 automobili di gran lusso, oltre a un pacchetto bancario di 145 conti correnti sui quali era depositato un argent de poche per 250 milioni. [...]» (Raffaello Masci, “La Stampa” 15/8/2010).