www.repubblica.it 13/10/2008, 13 ottobre 2008
Un voltafaccia giapponese potrebbe essere fatale alla Morgan Stanley, una delle due ultime investment bank sopravvissute alla "strage" che ha fatto sparire Bear Stearns, Merrill Lynch, Lehman Brothers (le prime due rilevate da JP Morgan e Bank of America, la terza fallita)
Un voltafaccia giapponese potrebbe essere fatale alla Morgan Stanley, una delle due ultime investment bank sopravvissute alla "strage" che ha fatto sparire Bear Stearns, Merrill Lynch, Lehman Brothers (le prime due rilevate da JP Morgan e Bank of America, la terza fallita). Morgan Stanley aveva trovato il suo "cavaliere bianco" nel Mitsubishi Ufj Financial Group. Il colosso nipponico aveva accettato di acquistare il 21% della banca americana per 9 miliardi di dollari. Ma dall’inizio del mese Morgan Stanley ha subito un tale tracollo in Borsa che venerdì scorso la sua capitalizzazione totale era precipitata a 10 miliardi di dollari. Perciò un ripensamento dei giapponesi sarebbe comprensibile: ai prezzi attuali con la loro quota di 9 miliardi potrebbero comprarsi quasi la totalità della banca, anziché un quinto. In base alle intese, Mitsubishi dovrebbe confermare o annullare l’intesa entro questo martedì 14 ottobre. In poche ore quindi può giocarsi la sopravvivenza di Morgan Stanley. Non è bastato a restituire fiducia ai mercati il fatto che la Morgan - come l’altra investment bank rimasta in piedi, Goldman Sachs - ha annunciato la sua prossima trasformazione in banca commerciale con depositi, alla stregua delle più solide Citigroup, Bank of America e JP Morgan Chase. Il pericolo che Mitsubishi si tiri indietro è concreto: se i dirigenti dell’istituto giapponese volessero dare prova di fair play mantenendo la parola data, rischierebbero di fronteggiare una rivolta dei propri azionisti. Perciò il finanziere George Soros ha lanciato un appello al segretario al Tesoro americano Henry Paulson: secondo Soros urge che il Tesoro diventi azionista della Morgan Stanley entro 48 ore, un gesto che darebbe fiducia ai mercati e consentirebbe a Mitsubishi di onorare l’impegno. (12 ottobre 2008)