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 2008  ottobre 12 Domenica calendario

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riportare un po’ di vigore, ci pensa Franca Rame, che dal palco annuncia: «Sarò breve ma pregnante: Antonio Di Pietro è l’unico politico italiano con i coglioni». L’ex pm l’abbraccia, entusiasta. Segue Dario Fo, che dietro le quinte confida: «Non capisco perché Veltroni ci tenga tanto a dichiararsi moderato. un abito che non va bene, anche rispetto alla storia della lotta di classe. un termine molto negativo, sinonimo di mollezza. Un errore grave, anche lessicale ». Liquidato Veltroni, tocca a Berlusconi: «Non gli stringerei la mano, non lo stimo: se entra in una stanza, esco subito». Fo cita Scalfari: «Anch’io sento puzza di fascismo. E io l’ho vissuto, ho disertato dall’esercito ». Lui che pure confessò di essersi arruolato nei parà di Salò, a 17 anni. Anche negli anni ’60 non andava benissimo: «Ci hanno cacciato dalla Rai e imposto 16 anni di silenzio. Anche ora la satira in tv è poca cosa: paccottiglia, sfottò osceno e niente di più».
Un affondo contro il capo dello Stato: «In nessun paese civile un presidente della Repubblica avrebbe firmato un decreto con una legge così ingiusta». Poi sale sul palco e lo show è tutto contro Berlusconi, «prepotente, duro, violento». Poi non resiste e attacca il Pd, anzi i Ds, come dice: «In sezione hanno accolto Berlusconi con affetto. Uno non gli ha stretto la mano, ma perché non è del Milan. Quando vedo la sinistra così supina mi incazzo da morire» (cronaca della manifestazione di Di Pietro)
Alessandro Trocino