varie, 11 ottobre 2008
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Kandelaki Tina
• Tbilisi (Georgia) 10 novembre 1975. Conduttrice tv. «[...] famosa e bella star della tv russa, conduttrice di programmi molto popolari sul canale Sts. arrivata a Mosca […] e ha avuto subito successo. Tutti i giorni, con regolarità prussiana, nelle sue trasmissioni la bruna e seducente Tina ribadisce la sua identità ”georgiana al cento per cento, parlo molto della mia nazione, della nostra cultura», perché è convinta che i russi non odino i georgiani, nemmeno dopo che è scoppiata la guerra. Anzi. Cita spesso un libro scritto a quattro mani da Andrej Bitov e Rezo Gabriadze in cui è riportato un loro dialogo sul tema ”chi sono i georgiani”. Il russo Bitov, precisa Tina, ”dice una cosa geniale: ”Abbiamo sempre guardato i georgiani e capivamo che loro sono un po’ più belli, un po’ più generosi, un po’ più allegri di noi. Cioè, a guardarli sembrano quasi russi, solo un po’ meglio. Ci assomigliano, ma sono quei russi che non diventeremo mai’. Ecco, Bitov mostra che tipo di rapporto c’è tra di noi. Solo i russi possono parlare in questi termini dei georgiani”. Più volte, durante i talk show in cui affronta spigliatamente politici, artisti e intellettuali, è capitato alla Kandelaki di spiegare che il conflitto tra la Russia e la Georgia, ”ovvero tra la Russia e gli Stati Uniti”, è cominciato ”molto prima” dell’8 agosto. E che ”il mio Paese si è trovato ad essere una moneta di scambio”. Lo ripete nel camerino degli studi Sts, dove l’abbiamo incontrata: ”La guerra tra Russia e Georgia non esiste. Esiste solo una mutazione del quadro globale, causata dalla contrapposizione fra Russia e Stati Uniti. I georgiani ci hanno rimesso di più, hanno subìto le perdite più grosse sia umane che economiche”. Si sente la paladina di tutti i georgiani che non hanno voce. Se avessero la possibilità di poter esprimere la propria opinione liberamente, ”i rapporti coi russi sarebbero diversi”. Poter dire, per esempio, che la Georgia non è il paese che vuole Saakashvili, il presidente. ”C’è un bel proverbio russo che può andare bene per descrivere Saakashvili: la prova del denaro e del potere non la passano tutti. La prova del potere è una delle più dure. Credo che per lui il potere sia stato un impegno insopportabile, non è riuscito a dimostrarsi efficiente. Per noi georgiani come presidente non è stato efficiente”. Un giudizio, quello di Tina, che a Tblisi non è stato gradito. L’hanno tacciata d’opportunismo. Di donna che flirta col Cremlino. Tina si rabbuia. [...] i georgiani le avevano offerto la direzione del canale Tv Rusavi 2, vicino al regime. Lei rifiutò, perché ”è troppo difficile per me esser così vicina al potere [...] Diciamo che il mio destino non dipende così direttamente dal presidente della Federazione Russa mentre lì il mio destino sarebbe dipeso direttamente da Saakashvili”. [...]» (Leonardo Coen, ”la Repubblica” 11/10/2008).