Luigi Malani, Corriere della Sera 11/10/2008, 11 ottobre 2008
Le affermazioni sul Consiglio Nazionale delle Ricerche, rilasciate dal prof. Carlo Flamigni al Corriere della Sera e riportate in data 10 ottobre nell’articolo «Atenei, l’Italia fuori dai primi 100», sono destituite di ogni fondamento e denotano una sorprendente mancanza di informazione sul funzionamento dell’Ente
Le affermazioni sul Consiglio Nazionale delle Ricerche, rilasciate dal prof. Carlo Flamigni al Corriere della Sera e riportate in data 10 ottobre nell’articolo «Atenei, l’Italia fuori dai primi 100», sono destituite di ogni fondamento e denotano una sorprendente mancanza di informazione sul funzionamento dell’Ente. A seguito di diverse, successive riforme, introdotte a partire dal 1999, il Cnr non svolge più alcuna attività di agenzia, cioè di erogatore di finanziamenti a soggetti esterni, funzione avocata dal ministero della Ricerca. Le attività di ricerca della rete scientifica sono finanziate su fondi che l’Ente reperisce partecipando a bandi di concorso, svolgendo attività di servizio e mediante partnership con soggetti pubblici europei, statali, locali e con imprese private. Il Cnr riceve un finanziamento diretto dallo Stato che copre circa la metà del suo bilancio, 1004 milioni di euro nel 2007. Con il finanziamento dello Stato si coprono le spese di personale e, solo in parte, le spese fisse legate al mantenimento delle infrastrutture. Su questi fondi, il Cnr partecipa a programmi europei, ad esempio quelli della European Science Foundation, sostenendo i propri gruppi di ricerca sulla base di progetti approvati da organismi composti da esperti esterni e internazionali che ritengo siano al di sopra di qualunque sospetto. doveroso chiarire quanto sopra a tutela del maggior Ente pubblico di ricerca italiano che, pur tra molte difficoltà, continua a svolgere una intensa ed eccellente attività di ricerca. Questo è attestato, ad esempio, dai dati che lo pongono al quinto posto tra le organizzazioni europee destinatarie di maggiori finanziamenti nell’ambito del VI Programma Quadro, come coordinatore di 66 progetti per un totale di 143 milioni di euro. Non possiamo ignorare lo stato di disagio in cui versa la ricerca italiana, ma le diagnosi superficiali o errate rischiano solo di peggiorare la situazione. Prof. Luciano Maiani presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche