VArie, 10 ottobre 2008
Paolo Pitto di anni 44. Genovese, omosessuale, alcolizzato, cocainomane, seguito dai medici dell’igiene mentale, piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e detenzione di droga, il maggio scorso non riuscendo a pagare l’affitto aveva lasciato il suo appartamento e s’era trasferito in casa del compagno, l’assicuratore Riccardo Isnardi di anni 50, cocainomane, alcolizzato e strano di testa pure lui
Paolo Pitto di anni 44. Genovese, omosessuale, alcolizzato, cocainomane, seguito dai medici dell’igiene mentale, piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e detenzione di droga, il maggio scorso non riuscendo a pagare l’affitto aveva lasciato il suo appartamento e s’era trasferito in casa del compagno, l’assicuratore Riccardo Isnardi di anni 50, cocainomane, alcolizzato e strano di testa pure lui. La sera di venerdì 3 ottobre i due invitarono a cena l’amica Franca ma a un certo punto erano talmente gonfi di whisky, coca e psicofarmaci che s’erano fatti violenti e quella, spaventata, se n’era tornata di corsa a casa sua. Più tardi il Pitto crollò addormentato sul divano, l’Isnardi con un cerino diede fuoco alla coperta che lo avvolgeva, e poi fece sapere ai carabinieri che a carbonizzare il fidanzato era stata «la mano di Gesù». Nottata di venerdì 3 ottobre in un appartamento in via Europa a Genova.