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 2008  ottobre 09 Giovedì calendario

Le confessioni di Maurizio Gasparri. Palazzo Madama. Senato. Al terzo piano, negli uffici del Gruppo del Popolo della Libertà, una ragazza gentile mi aspetta per accompagnarmi nello studio del presidente

Le confessioni di Maurizio Gasparri. Palazzo Madama. Senato. Al terzo piano, negli uffici del Gruppo del Popolo della Libertà, una ragazza gentile mi aspetta per accompagnarmi nello studio del presidente. «Diaco, ma che c’entra Maurizio Gasparri con Novella 2000?», mi domanda. «Non sono venuto a chiedergli cosa pensa di Novella», rispondo, «ma per un’intervista. Mi domandavo se ha tempo per pensare, oltre alla politica, a cose più frivole». La collaboratrice sorride, Gasparri entra frettolosamente nel suo studio. «Come è andata l’estate?», gli chiedo così, tanto per sciogliere il ghiaccio. «Ho scoperto Dean Martin. Sono pazzo per la sua musica. L’ho ascoltato d’estate sull’iPod». Gasparri-Dean Martin-iPod? «Che c’è di strano? Ho passato tutte le vacanze, a Marettimo, in Sicilia, con l’IPod. Dentro c’era pure Dean Martin. That’s amore è la canzone preferita». Un pezzo degli anni ”50, un inno alla pizza, alla tarantella. «Bravo, quella». E le scarica lei le canzoni sull’iPod? «Lo fa mia moglie Amina, lei è il mio tecnico di fiducia. Mi ha scalettato e inserito la colonna sonora della mia vita». Immagino che nella lista non manchi Claudio Baglioni. «Ovvio, conosce tutte le sue canzoni a memoria. Quando le ascolto, accenno pure qualche verso. Non c’è solo lui, però. Ci sono Venditti Battisti, Battiato, Laura Pausini, Gianna Nannini,…». Nannini? Venditti? Ma non sono ”pericolosissimi” cantautori schierati a sinistra? «Se una canzone mi piace, la ascolto punto e basta. Con Venditti ci conosciamo, tutti e due tifiamo Roma». Pensavo che lei, nel tempo libero, si dedicasse solo ad attaccare le figurine dei calciatori sull’Album Panini. «Lo faccio ancora, soprattutto di notte. Quando ero ministro delle Comunicazioni ho avuto modo di conoscere quelli della Società Panini e ora ricevo in regalo, ogni anno, l’album dei calciatori con figurine. Attacco figurine anche sugli album di mia figlia». Scusi? «Sa, gli album per i bambini con i personaggi dei cartoni o dei fumetti. Mi diverto più io che mia figlia. Mi rilassa». Gasparri ascolta Venditti e Dean Martin, usa l’iPod, attacca le figurine. Pensa pure di essere simpatico? «Non credo di essere antipatico. Di certo sono contrario all’idea di dover piacere a tutti. Faccio il politico, mica il comico». E chi è il politico di centrosinistra che le sta più simpatico? «Luciano Violante». Voi di destra non l’avete accusato di essere un noioso giustizialista? «E’ uno perbene. Quando era presidente della Camera, dopo un diverbio, mi mandò in regalo una cravatta rossa». L’ha mai indossata? «Non ricordo, ma la conservo». A proposito di abbigliamento, su Novella il presidente della Camera Fini veste zebrato. Cattivo gusto? «Secondo me quel telo-pareo non è neanche suo, magari l’ha trovato lì in spiaggia, non aveva altro al momento». Sta tentando di giustificarlo. Lei non mette parei zebrati? «Di zebrato non ho nulla, tanto meno il pareo». Berlusconi è tornato da una beauty farm. Anche lei ne frequenta? «Non amo massaggi, fanghi e cure per la pelle. Quando vado a trovare il mio amico Mogol nella sua casa di campagna, mi propone i massaggi nel centro benessere di sua proprietà, ma declino». Il suo miglior amico è La Russa? «Non c’è dubbio, ci conosciamo da sempre». Secondo Cossiga è stato La Russa, in quanto ministro della Difesa, a consentire a Margherita Granbassi di partecipare ad Annozero di Santoro. Ha fatto bene? «Se fossi stato al posto di Ignazio avrei fatto lo stesso: pensi a cosa sarebbe successo sui giornali se l’autorizzazione fosse stata negata. Ma una cosa la voglio dire: Santoro, che si sente paladino della libertà d’informazione, perché invece di ingaggiare la fiorettista non ha preso uno dei 25 giornalisti di La7 che rischiano il licenziamento?». Sarà d’accordo anche La Russa? «Non lo so, a volte ci incazziamo, ma come lo possono fare marito e moglie». Sua moglie non è gelosa del rapporto che ha con Ignazio? «Non avrebbe motivo. Ignazio è un nostro amico, è l’amico della vita. Poi io e Amina ci conosciamo benissimo. Ci siamo messi insieme nel ”78, fidanzati nell’80 e sposati nell’83». Cosa l’ha fatto innamorare? «Mmmh» Ci sarà una cosa che le ha fatto perdere la testa? «Tante, ma soprattutto il fatto che avessimo le stesse idee politiche. Siamo stati tutti e due dei militanti negli anni giovanili. D’estate facevamo le vacanze insieme e in una di queste occasioni è nato l’amore. Poi, 11 anni fa, siamo diventati genitori. Gaia è la nostra passione, con lei abbiamo un rapporto bellissimo. Guardi cosa ho nel portafogli». Gasparri si alza, prende la giacca, sfila il portafogli e mi mostra un foglio a quadretti, scritto a penna, con un titolo a caratteri cubitali: «ISTRUZIONI PRATICHE PER BUBU». Chi è Bubu? Il cane? «Ma no! Mia figlia Gaia, io e Amina da sempre chiamiamo Bubu. Le spiego. La prima volta che io e mia figlia siamo rimasti da soli è stato in occasione di una gita dai nonni. Gaia aveva tre anni. Amina mi aveva scritto su un foglietto tutte le accortezze che avrei dovuto avere per Gaia. Questo foglietto lo porto sempre con me». Mi faccia leggere… C’è scritto di ricordarsi di fare la codina ai capelli. «Ecco, quella non l’ho mai saputa fare. Ma a Gaia ho insegnato molte cose: a giocare, a nuotare, a parlare. L’ho sempre accompagnata a scuola e la domenica andiamo insieme a messa». Ogni domenica? «Sì, sono cattolico» Però di lei si dice che non è capace di perdonare. «Non so chi scriva di me queste cose. Le posso dire, però che non dimentico nulla. Se qualcuno si comporta male con me, me lo ricordo». Ognuno è fatto a modo suo. Quand’è l’ultima volta che ha pianto? «Scusi? Non piango mai. Che le devo dire? A volte mi commuovo. In caso di morte, in occasioni del genere. Però…». Però? «Mi commuovo veramente quando rivedo La vita è meravigliosa di Capra». Questa è una notizia. «Guardi, io faccio una vita difficile. Mi occupo di politica. Conosco e incontro quotidianamente tante persone e molte di queste sono dei rompicoglioni. Ho un’agenda fittissima. Non ho certo tempo di raccontare il mio privato in giro. Vivo gioie e dolori, come tutti». Non ha pianto neanche quando la Roma ha vinto lo scudetto? «Quella è stata solo gioia». Va pure ai concerti? «Non ho tempo, ma per quelli di Baglioni lo trovo sempre. Ho anche una foto con lui». Ma i suoi testi non sono un po’ troppo malinconici? «A me lui piace. L’autorizzo a scrivere che mi sento prima un fan di Baglioni, poi nel resto del tempo faccio e sono Gasparri».