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 2008  ottobre 02 Giovedì calendario

WASHINGTON

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato il piano per arginare la crisi finanziaria, in una versione emendata rispetto a quella bocciata lunedì dalla Camera.

I voti favorevoli sono stati 74 (la maggioranza richiesta era di 60). Venticinque i contrari. Hanno partecipato al voto e si sono espressi a favore i candidati alla Casa Bianca Barack Obama e John McCain, che hanno sospeso per qualche ora la campagna elettorale per votare sul piano. L’unico senatore assente era Ted Kennedy, al quale qualche mese fa è stato diagnosticato un tumore al cervello e che non è rientrato a Washington per la sessione straordinaria del Congresso.

Il piano deve essere votato di nuovo dalla Camera dei Rappresentanti. I deputati sono stati convocati per venerdì. In un comunicato il presidente George W. Bush ha lanciato un appello ai deputati: "Gli americani attendono, e la nostra economia esige, che la Camera approvi questa buona legge questa settimana e la rinvii sul mio tavolo".

Il voto al Senato si è articolato in due fasi. Nella prima sono state approvate le modifiche concordate dalla maggioranza democratica e dai repubblicani rispetto al testo bocciato lunedì. Modifiche con le quali è stato innalzato da 100 mila a 250 mila dollari dell’assicurazione federale sui depositi bancari e sono stati introdotti sgravi fiscali in favore della classe media. E a causa delle quali la stesura del piano è lievitata dalle tre pagine iniziali, redatte dal segretario al Tesoro Henry Paulson, a circa 450.

L’approvazione del piano, avvenuta mentre aprivano i mercati asiatici, è stata preceduta da una fitta serie di consultazioni tra i due schieramenti politici e da appelli al senso di responsabilità nel nome del bene superiore del Paese. C’era stato quello del presidente Bush, l’ennesimo di queste convulse giornate. E poi quelli di Obama e McCain. Prendendo la parola al Senato, il candidato democratico alla Casa Bianca aveva esortato i colleghi a votare a favore del piano: "Fate la cosa giusta per il paese. E’ chiaro che il piano rappresenta quello che dobbiamo fare per evitare che la crisi si trasformi in catastrofe". McCain dal canto suo si era detto "fiducioso" che vi sarebbero state abbastanza "persone di buona volontà in entrambi gli schieramenti" che avrebbero anteposto il bene degli Stati Uniti "alla propria ideologia e ai propri interessi".

Il provvedimento prevede una prima trance da 250 miliardi di dollari da usare subito per l’acquisto dei titoli ’spazzatura’. C’è poi la misura bipartisan caldeggiata da Obama e McCain di aumentare le garanzie sui depositi dei correntisti. In particolare La Fdic, l’organismo federale di assicurazione dei depositi bancari, potrà richiedere al Tesoro statunitense prestiti illimitati per garantire i depositi dei risparmiatori nel caso in cui le banche falliscano. La misura aumenta, per un anno, l’ammontare dei prestiti che la Fdic può richiedere al Tesoro dai 30 miliardi attuali a 100 miliardi di dollari. Tra le altre misure, ci sono poi limiti più restrittivi per le operazioni ’mark to market’, che contribuiscono alla volatilità dei mercati.
(2 ottobre 2008)