Giorgio Rondelli, "Corriere della Sera" 1/10/2008;, 1 ottobre 2008
«Ho capito la differenza fra un campione e un amatore. Il campione soffre dal primo all’ultimo metro, ma è allenato
«Ho capito la differenza fra un campione e un amatore. Il campione soffre dal primo all’ultimo metro, ma è allenato. L’amatore per i primi 25 chilometri scherza con i compagni poi, all’improvviso, non parla più. A quel punto andare avanti non è più questione di volontà, ma masochismo allo stato puro». (Gelindo Bordin, olimpionico nell’88, tornato di recente a correre una maratona)