Alessandra Menzani, Libero 30/9/2008, pagina 32, 30 settembre 2008
Libero, martedì 30 settembre L’ultima, vera regina d’Italia da sempre vive in un caravan. Uno scatolotto che sembra una reggia da favola: divani rosa e azzurri, pizzi, cuscini con stampata la sua mitica faccia, statuette di Padre Pio, mille elefanti: d’argento, di cristallo, di porcellana
Libero, martedì 30 settembre L’ultima, vera regina d’Italia da sempre vive in un caravan. Uno scatolotto che sembra una reggia da favola: divani rosa e azzurri, pizzi, cuscini con stampata la sua mitica faccia, statuette di Padre Pio, mille elefanti: d’argento, di cristallo, di porcellana. Moira degli elefanti, l’imperatrice del circo Orfei, non riuscirebbe mai a stare in una casa come le persone normali. Settantotto anni, da 50 sotto il tendone come cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice, addestratrice di colombe. Oggi non fa più acrobazie, ma i suoi fan chiedono indietro i soldi del biglietto se non si mostra a loro alla fine dello spettacolo. Perché al circo ci vanno per lei. Moglie gelosa e fedele di Walter Nones, mamma di Stefano (l’erede del circo, sposato con Brigitta Boccoli) e di Lara, nonna di Moira jr, Walter jr e Manfredi, attrice in una cinquantina di film, è sopravvissuta a un ictus (nel 2006) e a due incidenti quasi mortali: negli anni ’80 un paio di elefanti le piombano addosso durante un numero schiacciandole alcune vertebre, nel 2000 è in auto e un camion le vola addosso. Si rompe tutte e due le anche. Miranda Orfei, nome che le ha suggerito di cambiare Dino De Laurentiis, è un’icona nazionale. Per la sua storia leggendaria e per la suo look immutabile negli decenni: pelle immacolata, abiti kitsch, bocca allargata dal rossetto, parruccone a turbante, eyeliner a quintali, unghie chilometriche. Quanto ci mette a truccarsi così? «Un’ora, faccio tutto da sola». Un’idea di Dino De Laurentiis, giusto? «Mi offrì la parte in un film. Allora avevo i capelli lunghi e ricci. Mi trasformò. Mi disse di non cambiare mai perché solo le donne senza personalità cambiano spesso il look. Infatti siamo sessanta milioni, ma così ci sono solo io». Perché dopo 47 film mollò il cinema per il circo? «Il cinema mi annoiava, c’erano pause terribili. Al circo c’è sempre un gran putiferio, gente che va, gente che viene. Al cinema vai avanti con le raccomandazioni. Al circo devi provare 4-5 anni un numero, davanti a una tigre non c’è raccomandazione che tenga». Però Pietro Germi le disse che sarebbe potuta diventare come Sophia Loren. «Con lui feci "Signore e signori", il mio film più bello. Interpretavo una ragazza di Treviso a caccia di uomini coi soldi. Germi disse che avrei dovuto studiare da attrice, ma non mi interessava, facevo film solo per incrementare i numeri del circo». Tra i miti del cinema aveva un gran numero di corteggiatori... «Io dicevo a tutti: "Se non avessi mio marito, verrei con te". una frase che non offendeva nessuno e permetteva poi di essere amici. meglio che dire "Non vengo con te perché mi fai schifo"...». Beh, ma alcuni di questi uomini non erano certo brutti. «C’erano Mastroianni, il più affascinante e il più signore, Gassman, Manfredi. E poi Steve Reeves, Gordon Scott: che muscoli, ragazzi». Anche Totò (meno bello) le faceva la corte. «Lo conobbi nel film "Totò e Cleopatra". Lui era innamorato pazzo di Silvana Pampanini, ma quando mi vide per la prima volta mi guardò per mezz’ora. Mi prendeva la mano e mi diceva: "Vieni a letto con me, ti accarezzo solo e ti regalo un appartamento". E io: "Principe, se non ci fosse mio marito, lei sarebbe il primo". Gli uomini mi venivano dietro perché li snobbavo. Non li ho mai guardati con interesse». Pure Fellini si innamorò di lei? «Venne a girare "I Clown". Mi raccontava che da ragazzino non aveva soldi ed entrava al circo di nascosto. Mi portava dalle prostitute, le intervistava per redimerle. Amava le tettone, i culoni». Suo marito è proprio fortunato. Lei l’avrebbe potuto tradire mille volte. E invece... «Lo amo come il primo giorno. Lui non è mai stato geloso, è un duro. Io invece sono sempre stata gelosissima. Una giorno mi sveglio alle 5 di mattina e non lo trovo a letto. Ne ero certa: stava con una ballerina. Esco e lo becco nelle stalle degli animali. Prendo una tanica e butto la benzina tutt’intorno. Avevo già il fiammifero acceso, mancava poco e mi facevo 30 anni di galera. Lui ha sempre avuto il "fascino della sbarra": stava nella gabbia con le tigri, le donne gli andavano dietro. Ogni tanto spariva, faceva cose balorde, spesso lo accusavo per niente. Una volta presi a schiaffi il nano perché gli aveva portato un bigliettino d’amore. Chissà cos’ha fatto! Non l’ho mai beccato, ma anche se mi avesse tradita non mi sarei vendicata. Oggi ha 70 anni, ma ne dimostra 50, è alto e palestrato. Io continuo ad avere dei dubbi, lo tampino e lui dice: "Basta telefonate"!». Cosa significa essere una donna di circo? «Significa non avere una casa. Non potrei fare altrimenti. Siamo in giro 365 giorni l’anno, non esistono vacanze. Ho lavorato con i cavalli, gli elefanti, le tigri, le foche. Siamo stati in tutto il mondo, tranne Cina e Giappone. Nel ’79 eravamo in Iran e Khomeini mise al bando il circo. Bruciò tutto, uccise gli animali. Stava facendo una strage, scrivemmo al governo italiano, ma Andreotti ci ignorò. Litigammo. Ci salvò l’Achille Lauro che ci riportò a Napoli». Quali capi di Stato ha conosciuto? «Il principe Ranieri di Monaco, ho una foto in cui lui mi bacia la mano, lo Scià di Persia, Gheddafi. Era l’84 e facevamo tappa in Libia. Gheddafi venne al circo, tutto mascherato. Lui, la moglie e i 15 figli. A un certo punto sono scesi i coccodrilli in pista a pochi metri da loro. In mezzo secondo escono venti guardie armate con le pistole. Walter era morto dalle risate». I politici italiani sono amanti del circo? «Sono venuti Fini, La Russa, Storace, Berlusconi, con cui abbiamo fatto quattro anni "Sabato al circo". E poi Veronica Lario, bellissima donna, Luca di Montezemolo è un abituè». Lei è di destra o di sinistra? «Nessuno dei due, ma preferisco Berlusconi a Veltroni. Dopo l’episodio di Andreotti non seguo la politica. Non siamo sovvenzionati, ci danno un piccolo contributo che ci fanno sudare e copre solo venti giorni di lavoro. Il circo, in Italia, non è valorizzato». Animali e show a parte, la gente viene al circo per Moira Orfei. Perché è così amata? «Perché sono estroversa. Non mi sento un’icona. Al circo viene la classe media. I ricconi invece si drogano e si buttano dai balconi, non amano il circo. Nel ’90 lasciai qualche giorno il circo per girare "Vacanze di Natale". Ero la moglie cornuta di Christian De Sica. Gli spettatori del circo, non vedendomi, sono impazziti, rivolevano i soldi: "Abbiamo pagato per vedere la Moira, chissenefrega del film!". Oggi sono un po’ acciaccata, ho male al ginocchio, ma tutte le sere salgo sul Maggiolone e faccio il giro finale». Nonostante l’ictus di due anni fa, però, è in gran forma. «Mi sono ripresa. Ogni tanto penso al povero Bossi: lui è proprio messo male. Mi trovavo a Crotone, nel letto da sola. Ero al telefono con mio marito e ho sentito una botta alla testa. Sono stata sei mesi tra un ospedale e l’altro. Ho avuto una grande forza di volontà. Ogni tanto ancora oggi mi gira la testa e mi vedo stesa a terra». Senza di lei che ne sarà dell’impero Orfei? «Prenderà in mano tutto mio figlio Stefano. Sta facendo tante foto e tanta tv, sarà un trascinatore». Che mamma è stata? «Un’amica. Mai una pressione. Ho sempre detto: "Se ti bocciano, passerai l’anno prossimo". E i miei figli non fumano, non bevono e lavorano sodo». Cosa fa tutto il giorno nel caravan? «Guardo tanta tv. Mi piacciono la D’Urso, Garko, la Ventura. Seguo l’"Isola": gente che non mangia e vive con gli scarafaggi e le tarantole pur di farsi un nome. Mi diverto. Mi fa impazzire il vecchietto biondo che fa il bidello. Dev’essere gay, per questo mi piace». Già. Lei da 30 anni difende i gay. «Li adoro. Le donne sono invidiose, gli uomini hanno sempre uno scopo, invece i gay mi amano perché vorrebbero essere come me». Lei va anche pazza per il gossip, giusto? «Ogni giorno mi faccio comprare tutte le riviste: "Diva e donna", "Dipiù", "Dipiù Tv", "Gente", "Chi", "Novella", "Stop", "Vip", "Vero". Non mi piacciono quelli che si sposano e poi si lasciano. Briatore prima non lo potevo vedere poi ho letto che aiuta molto la gente. Lo sa che mantiene la famiglia di Quattrocchi, quello che è morto in Iraq?» Va mai al cinema? «Vado se mi piace l’attore. Johnny Depp, Brad Pitt, Julia Roberts. La Bellucci è molto bella ma si dà un sacco di arie. Quelle che recitano bene sono le brutte, come Meryl Streep». Cosa non sopporta? «La gente falsa. E le puttane che si beccano i mariti vecchi e ricchi». Ha un sogno? «Ho avuto tutto dalla vita. Spero solo di morire il più tardi possibile. Non ho paura, quando sarà sarà». Alessandra Menzani