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 2008  ottobre 02 Giovedì calendario

FACEBOOK

(parte seconda). In rete i politici prendono stoccate.
Pensavate che il social-network su Internet fosse frequentato solo da ragazzini? Sbagliato. Settimana scorsa vi abbiamo stanato insospettabili intellettuali, stavolta un sacco di parlamentari. C’è chi delega agli addetti stampa, chi ha gruppi a favore o sfavore. C’è chi a Veltroni preferisce D’Alema (e glielo scrive), chi ritrova Luca Barbareschi dopo anni e vorrebbe un ritorno di fiamma (e glielo fa capire). Mentre la moglie di Sircana spasima per il Dottor House.

Dopo aver scandagliato profili e preferenze dell’intellighenzia italiana, questa settimana abbiamo interrogato Facebook, il social network su Internet più cliccato d’Italia, sui politici. Impresa non facile: molti di loro hanno finte identità (in gergo, fake) o semplici gruppi di sostegno la cui creazione odora di ufficio stampa di parte o avverso, secondo i casi. Se Internet è un mezzo di comunicazione democratico dei siti Internet. E in quanto tale contiene di tutto, anche le bugie.
PUNTE DI FIORETTO (E BARBACETTO). La schermitrice Margherita Granbassi, che prenderà il posto di Beatrice Borromeo a fianco di Michele Santoro ad Annozero (Raidue), di Santoro nel suo network di amici ne ha già uno, tal Luigi, che dice di essere un docente universitario a Roma Tre, anche se a giudicare dalla foto e dall’elenco dei docenti dell’ateneo non si direbbe. Almeno su Facebook (nella vita reale si odiano cordialmente), amica della Granbassi è anche Valentina Vezzali, che la scorsa settimana ha sollevato un polverone dicendo a Porta a Porta al presidente del Consiglio Berlusconi: «Da lei mi farei toccare». Tra coloro che non hanno gradito l’uscita c’è il giornalista/scrittore Gianni Barbacetto, che pochi giorni fa si è appunto iscritto al gruppo Togliamo la medaglia d’oro alla fiorettista cerebrolesa (che conta già 280 iscritti). Silvio Berlusconi su Facebook è invece un’entità misteriosa. Impossibile risalire alla sua vera identità: digitando il suo nome spuntano fuori decine di gruppi (pro e contro) e altrettante identità. Vale però la pena di segnalarne una, un network di appena cinque amici, pochi ma buoni: Luca Barbareschi, l’immancabile Bruno Vespa, Nina Moric, Wim Wenders e Dick Cheney.
L’ORSO POLARE LA BUTTA IN POLITICA. A giudicare dai pochissimi post sul suo profilo, l’ex ministro delle Comunicazioni e attuale Responsabile Comunicazione del Pd Paolo Gentiloni non è un frequentatore assiduo di Facebook. Ma di recente ha aderito al gruppo Polar Bears Against Sarah Palin), che vanta oltre 2.500 iscritti, inviperiti per l’insensibilità dimostrata dalla Governatrice dell’Alaska (e vicepresidente designata da John McCain) nei confronti dei problemi degli orsi polari.
E IL POLITICO VA AL POLO TRA GLI ORSI. Il recordman delle adesioni ai gruppi è sicuramente Walter Veltroni (più di 5000 amici nel suo network): si è iscritto a 93 community, tra cui il Fans Club ufficiale di Francesco Totti e il gruppo Io non ho votato Berlusconi (stupisce che il leader del Pd avverta la necessità di comunicarlo). Tra i sostenitori di Veltroni, anche alcune nelle pasionarie. Come una certa Silvia Caros, che gli scrive: «Tu sei troppo gentile, rispettoso, dialogico e dialettico! Questi vanno evirati e le donne calcinculate perché inevirabili», e rincara la dose aggiungendo (impudente): «Hai visto come D’Alema l’altra sera da Floris ha stangato il malefico Tremonti? Altro che rispetto, bisogna sputargli in faccia». Dalla frase di stato del giornalista Luca Telese, invece, scopriamo che Veltroni parte per il Polo Nord. Che stia preparando una svolta ambientalista come il Nobel (ex candidato democratico) Al Gore?
CAPTATIO BENEVOLENTIAE. L’imprenditrice Azzurra Caltagirone ha 60 amici (tra cui Isabella Borromeo e una criptatissima Afef di cui non si riesce neanche a scorrere il network), ma di Pier Ferdinando Casini, suo marito e padre dei suoi due figli, neanche l’ombra. In compenso c’è Maria Carolina, figlia maggiore del leader dell’Unione di centro.
CARFAGNA DIVENTA UNA PAROLACCIA. Facebook pullula di gruppi a sostegno o contro qualsiasi cosa (dai serial tv agli ovetti di cioccolato). I gruppi sono anche un modo per avere il polso del gradimento dei vari politici. Se si digita Mariastella Gelmini si scopre che sul ministro dell’istruzione ci sono una decina di gruppi, ma che il più numeroso di tutti (oltre 1600 iscritti) è Anch’io voglio che la Gelmini ripeta l’esame di stato, riferimento alla polemica sul fatto che la Gelmini è diventata avvocato sostenendo la prova a Reggio Calabria pur risiedendo a Brescia. Molto più gettonata Giorgia Meloni: al ministro per le Politiche giovanili sono dedicati solo due gruppi, ma mentre Giorgia Meloni cambia pusher ha poco più di 70 iscritti, per Io sto con Giorgia Meloni si sono già superati i 700. Un vero putiferio si scatena digitando Mara Carfagna. Al controverso ministro per le Pari opportunità (e ai mille gossip sul suo conto) sono dedicati una ventina di gruppi. Uno avanza una proposta: Facciamo diventare ”carfagna” una parolaccia (oltre 2100 iscritti).
ABBANDONI E RIMPIANTI. Ci sono politici che, nonostante gli uffici stampa, stentano ad affermare la propria presenza su Facebook. Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha un’identità a cui è connesso un solo amico (un compagno di giunta) e anche a fan club è messo male: appena 15 i supporters. Tenta invece di incoraggiare le connessioni Luca Barbareschi, neo-vicepresidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, iscritto al gruppo Anche io sto con Brunetta. Nei giorni scorsi la sua frase di stato è passata da «Ho una fan page» a «Luca è felice per la sua fan page». Sarà felice la sua fan n.1, tale Enrica Tifatino, giornalista, che giorni fa nostalgica di chissà quali trascorsi scriveva sulla sua bacheca: «Cuanto (sic!) tempo è passato da allora… ero un’attempata giovane giornalista che voleva fare carriera. Tu fosti la mia prima preda televisiva… ricordo i tuoi occhi intensi… fu una bella intervista. Sperando di incontrarci di nuovo, mando baci».
TRAVAGLIO E’ UN BAGNINO. Più complicato scovare l’identità del giornalista de L’Unità e di Annozero Marco Travaglio (ammesso che ne abbia una vera su Facebook). La ricerca è ugualmente divertente: digitando il suo nome vengono fuori decine tra gruppi e fake. Citeremo solo quello che accanto al nome mostra la foto di David Hasselhoff (il bagnino di Baywatch) e che tra i suoi 31 amici ha una certa Bella Figa, di New York.
BALLA LINDA, (QUASI) DA SOLA. Dal profilo di Livia Aymonino, scopriamo che la moglie di Silvio Sircana (ex portavoce del governo Prodi) guarda le serie tv americane ed è pazza di Dr House. Ma il vero mistero di Facebook è Linda Giuva, moglie di Massimo D’Alema: cliccando sui suoi amici compare solo Fabrizio Rondolino.
Marianna Aprile