Federico Rampini, Il Sole-24 Ore 25/9/2008, 25 settembre 2008
A conferma della situazione di estrema illiquidità, incertezza e sfiducia che regna sul mercato interbancario, a Hong Kong si è diffusa oggi la voce che la banca centrale di Pechino avrebbe raccomandato a tutti gli istituti di credito cinesi di interrompere ogni prestito a istituzioni finanziarie americane
A conferma della situazione di estrema illiquidità, incertezza e sfiducia che regna sul mercato interbancario, a Hong Kong si è diffusa oggi la voce che la banca centrale di Pechino avrebbe raccomandato a tutti gli istituti di credito cinesi di interrompere ogni prestito a istituzioni finanziarie americane. La voce è stata raccolta dal principale quotidiano di lingua inglese di Hong Kong, The South China Morning Post, solitamente affidabile per le sue informazioni sulle autorità di politica economica cinesi. E’ stata tuttavia smentita da fonti vicine al governo e all’autorità monetaria della Repubblica Popolare. L’articolo del South China Morning Post sosteneva che la China Banking Regulatory Commission, l’organo di vigilanza che è un’emanazione della banca centrale, avrebbe diramato istruzioni a tutti i banchieri cinesi perché chiudano i rubinetti del credito verso qualsiasi controparte situata negli Stati Uniti, onde evitare l’esposizione a insolvenze improvvise. La stessa fonte di Hong Kong chiamava in causa la crescente preoccupazione di Pechino per le possibili ripercussioni della crisi bancaria americana sul portafoglio di investimenti delle banche cinesi. Uno spiraglio di luce invece ha rasserenato i mercati - e i depositanti - riguardo alla sorte della Bank of East Asia, l’importante banca di Hong Kong che ieri era stata assediata da code di correntisti dopo le voci di una imminente bancarotta (nella foto). A migliorare l’atmosfera, più ancora delle dichiarazioni rassicuranti dell’autorità monetaria di Hong Kong, è stato il gesto del locale magnate Li Ka-shing (considerato l’uomo più ricco dell’isola) che ha annunciato di avere acquistato una "significativa partecipazione azionaria" nell’istituto. La sua mossa è stata paragonata a quella del miliardario americano Warren Buffett che nei giorni scorsi ha annunciato il suo ingresso nell’azionariato della Goldman Sachs. Nel frattempo la Hong Kong Monetary Authority, oltre a fornire un’iniezione di liquidità aggiuntiva alla piazza finanziaria, ha annunciato di avere allo studio un aumento del plafond di assicurazione dei depositi in caso di bancarotta. Attualmente il plafond è considerato troppo basso essendo di 100.000 dollari di Hong Kong pari a circa 13.000 dollari Usa. (25 settembre 2008)