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 2008  settembre 26 Venerdì calendario

Il soprannome deriva dalla fama di saggio mediatore politico. Succede al dimissionario Mbeki. Resterà in carica fino alle prossime elezioni parlamentari in primavera Kgalema Motlanthe è il nuovo presidente del Sudafrica

Il soprannome deriva dalla fama di saggio mediatore politico. Succede al dimissionario Mbeki. Resterà in carica fino alle prossime elezioni parlamentari in primavera Kgalema Motlanthe è il nuovo presidente del Sudafrica. In una cerimonia svoltasi nella residenza presidenziale di Thynhuys, a Città del Capo, Motlanthe ha giurato fedeltà alla Costituzione e ha tenuto un breve discorso d’insediamento, rassicurando i concittadini sul mantenimento dei piani per il sostegno alla crescita economica e la lotta alla disoccupazione. Al giuramento non era presente il capo di Stato uscente Thabo Mbeki, costretto alle dimissioni domenica scorsa dopo avere perso la fiducia del suo partito, l’African National Congress, che è largamente maggioritario in Parlamento. Ed è stato plebiscitario, ieri in Parlamento, il consenso a favore di Motlanthe. A lui sono andati 269 voti. A Joe Seremane, candidato dell’opposizione -l’Alleanza Democratica, che riunisce liberali e bianchi- solo 50. Il mandato del presidente è però destinato a durare pochi mesi. Nella prossima primavera i sudafricani andranno alle urne, e il Parlamento che ne risulterà eletto dovrà scegliere il nuovo presidente che succederà a Motlanthe per i cinque anni successivi. Con ogni probabilità il candidato dell’Anc sarà allora il leader e grande avversario del dimissionario Mbeki, Jacob Zuma. Kgalema Motlanthe ha 59 anni ed è un grande appassionato di sport, al punto di dichiarare ironicamente che anzichè diventare capo di Stato, gli sarebbe piaciuto di più fare l’allenatore in seconda dei «Bafana Bafana», come vengono chiamati i giocatori della squadra nazionale di calcio. In politica, come vicepresidente dell’African national congress, si è fatto apprezzare per le notevoli virtù diplomatiche. Per questo, nonostante l’età relativamente giovanile, lo hanno soprannominato Mkhuluwa, che in zulu significa alla lettera «nonno», cioè vecchio saggio. Pur muovendosi con la prudenza del mediatore, si è sempre collocato però all’ala sinistra del partito, e nel lungo braccio di ferro fra Zuma e Mbeki era schierato dalla parte del primo. Allo stesso tempo ha usato la sua abilità politica per frenare i sostenitori più oltranzisti di Zuma, ed è riuscito a scongiurare il rischio di una scissione nell’African national congress. Il «nonno» ha dedicato la sua gioventù alla lotta contro l’apartheid, ed ha scontato in due riprese un totale di quasi undici anni nel carcere di Robben Island, quello che il regime razzista riservava agli oppositori importanti, come lo stesso Nelson Mandela. Il vice di Motlanthe sarà una donna, Baleka Mbete, attuale presidente del parlamento. stata la prima donna a presiedere l’Assemblea legislativa, ed ora diventerà la prima a ricoprire la carica di vice-capo di Stato. Nel formare il nuovo esecutivo, Motlanthe ha riconfermato quasi tutti i ministri dimissionari, in particolare Manuel Trevor, responsabile delle Finanze, che riscuote la fiducia degli investitori internazionali. Il governo dovrà affrontare gli stessi gravi problemi che si è trovato di fronte quello uscente, in particolare la miseria (il cinquanta per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno), la disoccupazione (oltre il venti per cento), la criminalità, la diffusione dell’Aids, e la xenofobia. Nel Paese che lottò contro la discriminazione operata dai discendenti dei colonizzatori europei ai danni dei neri, il razzismo è purtroppo riemerso, questa volta fra diverse etnie non-bianche, attraverso sanguinosi episodi di violenza contro gli immigrati da altri Paesi africani. ga.b.