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 2008  settembre 23 Martedì calendario

Corriere della Sera, martedì 23 settembre NEW YORK – Niente più immagini romantiche di uomini della prateria che accendono il fuoco al tramonto circondati dai loro cani-pastore; niente più giornate trascorse sotto il sole cocente e in una nuvola di polvere

Corriere della Sera, martedì 23 settembre NEW YORK – Niente più immagini romantiche di uomini della prateria che accendono il fuoco al tramonto circondati dai loro cani-pastore; niente più giornate trascorse sotto il sole cocente e in una nuvola di polvere. Avanza un nuovo tipo di mandriano: il cowboy high-tech, che anziché cavalcare nei pascoli del West americano, governa il suo esercito di vacche comodamente seduto ad una scrivania in una stanza con l’aria condizionata, usando una serie di comandi a distanza. Senza muoversi dalla fattoria un allevatore potrà spingere da un pascolo all’altro i propri capi di bestiame, ma anche muovere una mandria a centinaia di chilometri di distanza, in Texas o in Wyoming. «Dal mio ufficio potrei governare dei capi di bestiame in Mongolia», gigioneggia Dean Anderson, lo scienziato del ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti che ha sviluppato un sistema di gestione a distanza delle mandrie insieme con un team di «computer scientists» e professori di ingegneria elettrica del Mit, il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Un sistema che utilizza tecnologie digitali, satellitari, videocamere, sensori termici e anche la vecchia e cara radio. E che viene sperimentato da qualche mese in un ranch del Dipartimento dell’Agricoltura a Las Cruces, in New Mexico. I primi a non crederci sono proprio i cowboy. «Da più di un secolo ci dicono che il nostro è un mestiere in via di estinzione. Eppure siamo ancora qui», dice a Usa Today Gary Morton, il fondatore dell’associazione dei «ranch cowboys». Non ha tutti i torti, anche perché la nuova tecnologia – collari elettronici collegati a un sistema Gps di monitoraggio dei pascoli e dotati di apparecchi radio che indirizzano le vacche replicando i comandi gridati dai vaccari – non è ancora in commercio. E non lo sarà ancora per un po’. Oltretutto, ognuno di questi collari oggi costa ben 900 dollari. Ma è solo questione di tempo: Anderson e il Mit hanno brevettato la tecnologia e sul nuovo business si stanno già buttando varie aziende specializzate nella digitalizzazione delle attività agricole come AgriTech Electroncs, una società del Kansas. Il progetto, del resto, non ha niente di fantascientifico. Basta chiedersi chi avrebbe mai immaginato, solo qualche anno fa, che satelliti invisibili nello spazio si sarebbero trasformati nel miglior antifurto per le auto o sarebbero diventati la nostra guida nei viaggi, grazie al navigatore piazzato sul cruscotto. Individuare da un ufficio collegato a un satellite i pascoli più ricchi di erba e di acqua e indirizzarvi le mucche sussurrando via radio alle loro orecchie gli «yeee» e gli «haaw» con i quali i mandriani spingono il bestiame a destra o a sinistra, è certamente più facile che individuare e bombardare un bersaglio in Afghanistan pilotando un aereo senza equipaggio da un bunker nel Nevada. Missioni che l’Air Force americana compie quotidianamente da anni. Certo, il costo oggi è un ostacolo, ma Anderson dice che il prezzo dei collari elettronici calerà rapidamente e aggiunge che in ogni mandria ci sono alcuni leader che vengono seguiti da tutti gli altri animali. Una volta individuati i «capibranco», basterà mettere il collare solo a loro. «Non vogliamo lasciare disoccupati i cowboy, solo rendere più comoda la loro vita e migliorare lo sfruttamento dei pascoli», dice Daniela Rus, una «computer scientist» del Mit che lavora al progetto. I tecnici pensano anche che il collare potrebbe esser usato anche per inviare leggere scosse elettriche alle mucche che non obbediscono agli ordini, mentre i segnali che riproducono la calda voce del mandriano potrebbero essere integrati da suoni che spaventano il bestiame, come l’abbaiare di un cane o il sibilo di un serpente. Per il cowboy «in pantofole», l’unico rischio sarà quello di ingrassare dietro una scrivania. Massimo Gaggi