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 2008  settembre 23 Martedì calendario

Massimo Martinelli, La palude, Gremese Editore, 2008, 222 pagine, 18 euro. Cremona. Idea di un magistrato, il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi, realizzata nel Tribunale di Cremona: trasformare i fascicoli processuali da cartacei in digitali

Massimo Martinelli, La palude, Gremese Editore, 2008, 222 pagine, 18 euro. Cremona. Idea di un magistrato, il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi, realizzata nel Tribunale di Cremona: trasformare i fascicoli processuali da cartacei in digitali. Profitto previsto a pieno regime (quando le copie di tutti i fascicoli saranno distribuite su CD-ROM agli avvocati secondo le tariffe ministeriali): 356 mila euro netti, scalati i costi di computer e programmi software. Ulteriori vantaggi: previsto risparmio di sei milioni di fogli di carta, costo di toner e manutenzione delle fotocopiatrici, abbattimento dei rischi di esposizione del personale a prodotti chimici altamente inquinanti. Personale incaricato finora di riversare in pagine Pdf gli atti: quattro detenuti del carcere di Cremona ammessi al reinserimento sociale. Tivoli. Gli avvocati Franco Coppi e Roberto Borgogno, difensori di due indagati per pedofilia dalla Procura di Tivoli (vittime presunte i bambini dell’asilo di Rignano Flaminio), che dovendo pagare 12.900 euro per avere le copie cartacee degli atti, invece fecero un comunicato stampa: «I difensori, anche a nome dei propri assistiti, dichiarano di rinunciare alle copie degli atti processuali con tutte le conseguenze che tale rinuncia comporta anche sul piano del sacrificio dei diritti della difesa». Tariffe. Costo della copia degli atti giudiziari su un CD-ROM (pagine caricabili ventimila), secondo la tariffa ministeriale: 258,23 euro, indipendentemente dal numero di pagine contenute. Per rendere conveniente la richiesta di copie digitali il Tribunale di Cremona carica gli atti anche su dischetti più piccoli, da 1,44 megabyte (costo: 3,62 euro). Specializzazione. Bacino medio di utenza di ogni tribunale italiano: 55.011 abitanti (91 mila in Francia, 99 mila in Germania, 800 mila nei Paesi Bassi). Organico medio di un tribunale italiano: 6,1 magistrati (64,6 giudici nei Paesi Bassi). Conseguenza: tendenziale minore specializzazione dei magistrati italiani, soprattutto nei tribunali più piccoli, dove devono occuparsi di tutte le materie, dal civile al penale fino al diritto fallimentare e del lavoro. Celle. Detenuti in Italia: più di 50 mila per 43 mila posti a disposizione (di cui il 35 per cento stranieri, il 23,4 per cento tossicodipendenti, il 2 per cento alcolisti). Condannati in via definitiva: 18.500 (altri 16.500 sono in attesa di giudizio di primo grado, 9.600 d’appello, 3.200 di Cassazione). I rimanenti scontano misure di sicurezza detentive. Celle attrezzate secondo un regolamento penitenziario del 2000 (aria e luce a sufficienza, bagnetto separato e piccola doccia): 4.700 su un totale di 28.800 (nel carcere di Favignana le celle sono completamente sotto il livello del terreno, quindi del mare) (dal rapporto di Antigone-Cgil, febbraio 2008). Notifiche. Costo di commissione pagato alle Poste per la notifica di ogni atto giudiziario (prima del 2005 affidata esclusivamente agli ufficiali gudiziari): 8,37 euro, 8,31 dal 2007 (per una spesa totale a carico del ministero di Giustizia di 10 euro a notifica, considerati i costi aggiuntivi, secondo i dati dell’Associazione degli ufficiali giudiziari). Costo di una notifica eseguita da un ufficiale giudiziario: 1,22 euro per il penale, una cifra variabile in funzione della percorrenza nel civile (ma sensibilmente inferiore a 8,37 euro). Ufficiali giudiziari. Atti notificati in media ogni giorno da un ufficiale giudiziario: oltre venti. Stipendio lordo annuo, in caso di prima nomina: 24.535 euro, cioè la medesima somma che guadagnerebbe notificando sette atti al giorno per 10 euro caduno. Risparmio annuo dell’Erario, se le notifiche venissero affidate in esclusiva agli ufficiali giudiziari: 46 mila euro (la loro associazione, l’AUGE, sta facendo ricorso in sede europea). Crediti. Tempo necessario in Italia per recuperare un credito in via giudiziaria: 1400 giorni (per un costo a carico del creditore del 17,6 per cento in più calcolato sul suo valore). In Francia: 75 (costo, 11,7 per cento); in Danimarca: 83 (costo, 5,3 per cento); in Spagna: 169 (costo, 14,1 per cento); in Germania: 175 (costo, 10,5 per cento). In Guatemala: 1459 giorni, ma per un costo inferiore che in Italia (14, 5 per cento). «Da rapporto Doing Businnes 2008 della Banca Mondiale risulta che siamo al 155° posto su 178 in quanto a capacità di tutelare i diritti» (Gian Maria Gros-Pietro, economista di rango e presidente di Autostrade). Decenni. Durata media di un processo in Italia: 116 mesi (quasi dieci anni). In Austria: 34 mesi. Durata ragionevole del processo (secondo la Convenzione dei Diritti dell’Uomo recepita in Italia nel 1955): cinque anni. Performance. Magistrati in Italia ogni diecimila abitanti: 1,39 (nei Paesi UE, in media: 0,98). ”La spesa per la giustizia nel nostro Paese è abbastanza in linea con gli altri dell’Unione Europea che hanno performance giudiziarie decisamente migliori» (dalla relazione 2008 del primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone). Condanne. Condanne inflitte dalla Corte Europea all’Italia per irragionevole durata del processo nel periodo 1999-2006: 1648. Cittadini che ogni anno hanno potenzialmente diritto all’indennizzo: 100 mila (stima del ministero dell’Economia, dicembre 2007). «Se lo Stato italiano dovesse risarcire tutti i danneggiati della irragionevole durata dei processi, non basterebbero tre leggi Finanziarie» (dalla relazione 2007 del primo presidente della Cassazione, Gaetano Nicastro). Costo dei risarcimenti riconosciuti alle vittime di processi troppo lunghi nel 2002: 1,8 milioni di euro. Nel 2006: 17,9 (più 800 per cento). Braccianti. Il caso dei due braccianti agricoli in pensione, quasi settantenni, che a fine settembre del 2007 avevano fatto causa per rivendicare un migliaio di euro in più all’anno di pensione, contestando i calcoli dell’INPS. Data di fissazione della prima udienza: 27 febbraio 2020 (la stessa cancelleria, per una causa identica, aveva fissato la prima udienza per il 13 marzo 2013). Rassegnazione. «Spenta del tutto la Giustizia o, meglio, la speranza di Giustizia – e non solo l’egoistica speranza di giustizia per se stessi – l’esistenza stessa è scossa dalle fondamenta. […] La speranza di giustizia è una condizione di esistenza e questa condizione viene meno non solo laddove esiste oppressione […] ma anche per rassegnazione, atrofia, stordimento, nichilismo morali» (Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista). Disciplina. Azioni disciplinari esercitate nei confronti dei magistrati per violazione del termine di ragionevole durata del processo negli ultimi due anni (da quando la sanzione è subordinata a ritardi reiterati gravi e ingiustificati): nessuna, perché la legge Pinto, del 2001, che impone ai titolari dell’azione disciplinare di segnalare i magistrati che hanno trattato il processo durato irragionevolmente, prevede l’istruzione del procedimento solo per casi singoli. Errori. Valore dei danni risarciti per ingiusta detenzione e sentenze sbagliate dal Ministero dell’economia nel quinquennio 2003-2007: 213 milioni di euro (nel 2003, 45,1 milioni; nel 2007, 29,097). Record. Tempo impiegato per chiudere le indagini sul rogo del 5 dicembre 2007 dell’acciaieria ThyssenKrupp (sette vittime): due mesi e diciannove giorni: «Portare a termine accertamenti di questa complessità in meno di tre mesi è stato possibile grazie all’aiuto di tante persone in gamba e grazie a una buona organizzazione» (Raffaele Guariniello, pm titolare del procedimento, a Torino). Cottimisti. Compenso dei magistrati onorari di tribunale (giudicano in materia civile e penale, e sostengono l’accusa): 73 euro a udienza (indipendentemente dal numero di fascicoli trattati e delle sentenze pronunciate). Come le lavoratrici dipendenti le donne magistrato onorario sono obbligate al congedo per maternità, ma nel frattempo non percepiscono indennità. Impiccati. Avvocati iscritti all’Albo in Italia: 210 mila (in Francia, 44 mila; in Inghilterra, 17 mila). Il caso dell’avvocato napoletano, quarantenne, che una mattina di marzo 2008, s’impiccò nel tribunale di Marano (in un biglietto la spiegazione: «Ho problemi economici»). Consulenti. Costo di una consulenza legale, durata massima mezz’ora, offerta negli Ipermercati Coop e Superstore della catena in Lombardia: 5 euro. Lo stesso avvocato non può rendere due volte consulenza sullo stesso caso al banco (per ulteriori chiarimenti rivolgersi allo studio). Perditempo. «Lo sapevate che a Roma ci sono più avvocati che nell’intera Francia? E a Torino, tanti quanti a Manhattan? Sarà anche per questo che io sto qui a perdere tempo?» (Bruno Tinti, procuratore aggiunto a Torino). Velisti. Il caso della donna giudice in Veneto rimasta sette mesi in congedo per malattia, che invece nel frattempo aveva partecipato a regate veliche transoceaniche. Sanzione disciplinare inflitta dal Consiglio Superiore: trasferimento d’ufficio e perdita di un anno di anzianità. Rapinatori. A causa di un difetto di notifica un giudice di Roma il 7 febbraio 2008 fu costretto a rinviare per la terza volta il processo iniziato quattro anni prima, nei confronti di un uomo accusato di aver sottratto una siringa del valore di pochi centesimi durante una visita oculistica all’ospedale Sandro Pertini. Reato contestato: rapina aggravata (pena da uno a sei anni). Ingegneri. Il trentanovenne nigeriano rimasto in carcere quattro anni e quattro mesi con l’accusa di traffico internazionale di droga, assolto il 14 febbraio in appello per non aver commesso il fatto (nel frattempo si è laureato con lode in ingegneria informatica, titolo della tesi: «Realizzazione di strumenti Web per il supporto alla cooperazione»). Rancorosi. Il giudice di un tribunale ligure sorpreso dagli agenti di un locale commissariato mentre tagliava le gomme della macchina di un altro giudice, parcheggiata nel posteggio del tribunale. All’origine dell’episodio, vecchi rancori tra i due giudici provocati da motivi professionali. Pensionati. Il magistrato della Corte dei Conti, andato in pensione per limiti di età nel 2002, che nel febbraio 2008 faceva notizia perché depositava motivazioni di sentenze emesse otto anni prima. Intercettazioni. Costo delle intercettazioni telefoniche eseguite dalle procure in Italia nel 2006: 230 milioni di euro (di cui 182 milioni in noleggio di apparati). Risparmio realizzato da Cuno Tarfusser, procuratore capo di Bolzano, sulle intercettazioni dal 2003 al 2006: il 63 per cento (a numero invariato di apparecchi sotto controllo, gli bastò rivedere i contratti di fornitura). ISO9001:2000. Marchio di certificazione riconosciuto dalla Dekra Certification di Stoccarda alla Procura di Bolzano retta da Tarfusser. Nel 2004 aveva ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento di 203.132 euro presentando un progetto di riorganizzazione e ottimizzazione della Procura. Risparmio dei costi registrato nel 2006 rispetto al 2003: 1.300.000 euro.