Corrado Augias, la Repubblica 21/9/2008, 21 settembre 2008
Caro Augias, sono uno degli ottocentomila che hanno detto no all’otto per mille alla Chiesa cattolica, ma agli ottocentomila va aggiunto il numero di coloro che hanno optato per la chiesa valdese
Caro Augias, sono uno degli ottocentomila che hanno detto no all’otto per mille alla Chiesa cattolica, ma agli ottocentomila va aggiunto il numero di coloro che hanno optato per la chiesa valdese. La Chiesa cattolica, dopo l’analisi, ritiene che ciò sia dovuto alla scarsa pubblicità e punterà risorse verso questo fronte (più soldi alle tv di Berlusconi). In realtà rifiuta la considerazione che la scelta diversa di questa parte di Italiani è dovuta alla sua discesa in campo a favore del centro destra: il tam tam di chi non ha accettato le scelte dei vescovi era proprio indirizzato a lanciare un segnale in questo senso, nella dichiarazione relativa ai redditi del 2007 il trend negativo sarà ancora maggiore specie dopo la spallata data dalla gerarchia cattolica al governo Prodi. Abbiamo poche armi, ma continuiamo ad usarle e non sarà certo la pubblicità a spuntarle. Saranno solo semplici sassate, ma a volte colpiscono in mezzo alla fronte ed i giganti stramazzano a terra. Perché, vede signor Augias, rivolgersi a chi è pronto a mettere mano alla tasca per poi trarne vantaggio non è molto evangelico visto che il liberismo sfrenato ha danneggiato molte persone e la gerarchia curiale ha favorito o permesso proprio questo. Non gioisco di questo calo, spero però che il segnale sia colto. Pietro Del Sarto delsartointerfree.it I dati nudi e crudi dicono che i denari che arriveranno nelle casse della chiesa per il 2009 saranno circa 967 milioni. Nel 2008 erano un miliardo e spiccioli, 991 milioni nel 2007. Le cifre si riferiscono rispettivamente alle dichiarazioni Irpef degli anni 2006, 2005, 2004. Ci vogliono infatti tre anni per calcolare la ripartizione dell’8 per mille ai rispettivi destinatari. Il fenomeno è, fino a un certo punto, significativo e forse l’interpretazione ’politica’ del signor Del Sarto è eccessiva. Sempre per stare ai dati certi sappiamo che le firme dell’8 per mille sono aumentate di circa 700mila unità passando da 16,8 a 17,5 milioni. La quasi totalità dei nuovi sottoscrittori ha scelto, tra i sette destinatari possibili, lo Stato che è così passato dal 7,5 all’11 per cento delle scelte. Non sono quindi diminuiti i sottoscrittori per la Chiesa, sono aumentati quelli per lo Stato. Dalle mutate proporzioni è derivato un calo di circa 35 milioni di euro per la chiesa. L’agenzia di stampa dei vescovi, Adista, ha per conseguenza cominciato una campagna dove si esortano clero e fedeli a "Non aver paura di chiedere soldi". Il meccanismo dell’8 per mille, decisamente ingiusto, stabilisce infatti che anche se un contribuente non ha espresso alcuna preferenza, quella percentuale venga comunque prelevata dal suo reddito. Il totale dei prelievi viene poi ripartito nella stessa proporzione delle scelte direttamente fatte. L’aumento di firme a favore dello Stato indica solo che parecchie persone hanno finalmente imparato a conoscere il meccanismo (inventato da Tremonti ai tempi di Craxi) e deciso di farsi consapevoli protagonisti di una scelta.