Giornali Vari, 25 agosto 2008
Anno V - Duecentotrentaquattresima settimanaDal 18 al 25 agosto 2008Elezioni americane Si sta chiudendo a Denver (Colorado), la convenzione democratica
Anno V - Duecentotrentaquattresima settimana
Dal 18 al 25 agosto 2008
Elezioni americane Si sta chiudendo a Denver (Colorado), la convenzione democratica. Si apre luned’ prossimo, a Saint Paul (Minnesota), quella repubblicana. Non ci sono problemi relativamente ai candidati: come ormai tutti sanno i democratici nomineranno Obama e i repubblicani McCain. Ma alla vigilia della riunione di Denver, Obama ha scelto per vice Joe Biden e questa è stata una decisione più delicata di quella che dovrà prendere McCain perché incide sui rapporti tra il candidato e la sua grande avversaria alle primarie, Hillary Clinton. Hillary, infatti, non è stata neanche presa in considerazione e si ricorderà che, intervistati dai giornalisti durante le primarie, un buon venti per cento di sostenitori della Clinton ammisero che piuttosto che votare Obama avrebbero scelto il candidato repubblicano. Barack ha problemi soprattutto nell’elettorato femminile e tra gli operai bianchi, e la scelta di Biden, secondo gli osservatori, non è fatta per ricucire la frattura con i suoi avversari interni. Il candidato vice-presidente è un grande esperto di politica estera (mettendoselo vicino Obama ha ammesso implicitamente che la politica estera non è il suo forte), è un veterano del Congresso dove siede ininterrotamente da 26 anni in rappresentanza del minuscolo Delaware, è cattolico (un elettore su cinque è cattolico), ha alle spalle una storia drammatica (balbuziente da piccolo, perse moglie e figlia in un incidente stradale nel ’72), è dotato di una dialettica pungente al limite del velenoso, cosa che potrebbe tornare utile nelle ultime otto settimane di campagna, specialmente considerando l’eloquio melenso che piace invece all’aspirante presidente. Biden, che tentò di candidarsi anche vent’anni fa, ha partecipato alla primissima fase anche di queste primarie, uscendo subito. Ha fatto in tempo però a parlar male di Obama e lo staff repubblicano ha già preparato un video in cui lo si sente dire: «La Casa Bianca non è un posto dove si possa imparare sul campo...».
Crisi nel Caucaso Nel Caucaso va male. I russi, nonostante l’accordo in sei punti e le promesse, non sono affatti ritornati sulle posizioni di prima della guerra e occupano ancora, con sei postazioni e tanto di posti di blocco, una zona strategica della Georgia occidentale. approdata a Batumi, nel Mar Nero, la prima nave da guerra Usa, il cacciatorpediniere Mc Faul, che porta aiuti umanitari e soprattutto missili Tomahawk: gli americani hanno intenzione di far arrivare sul posto altre cinque navi. I georgiani, secondo denunce che arrivano dagli avversari, starebbero accumulando materiale bellico al confine con l’Ossezia del sud. Gli europei hanno convocato per lunedì 1° settembre, a Bruxelles, un vertice straordinario per discutere della situazione. Era quello che chiedeva la Polonia e sarà un problema chiudere il vertice con una decisione equilibrata e un comunicato sobrio. Gli americani e i cinque stati ex vittime dell’Urss vogliono una chiara presa di posizione anti-Mosca. Del resto, il comunicato emesso da Sarkozy per annunciare la riunione è già sbilanciato e parla di «sostegno alla Georgia». La Merkel, che ha fatto il giro di Svezia, Estonia e Lituania, ha detto: «La Russia non ha ancora rispettato del tutto il piano di pace in sei punti. La credibilità della Russia è in gioco».
Pakistan Gli americani hanno problemi anche in Pakistan, dove si è dimesso il presidente Musharraf, accusato di corruzione. Ricordiamo che il Pakistan, specialmente nelle sette regioni settentrionali, è zeppo di talebani sostenuti dal servizio segreto interno. Musharraf era considerato però, nonostante queste debolezze e ambiguità, un amico fondamentale degli Stati Uniti. Per ora non ci sono disordini. Elezioni entro trenta giorni, a cui parteciperà anche il vedovo di Benazir Bhutto.
Festa dell’Unità Mentre Renato Soru, nuovo padrone dell’Unità, è riuscito a insediare alla testa del giornale Concita De Gregorio - con gran dispetto di Antonio Padellaro e Furio Colombo, i due numi della vecchia gestione - la festa intitolata al quotidiano muore per sempre. Si chiama adesso Festa del Partito democratico e la sua prima edizione è in corso a Firenze. Sia chiaro, gli organizzatori sono sempre quelli e dunque i servizi di svago, ristorazione e dibattito sono all’altezza della tradizione. Ma il cambio di nome non è privo di sostanza: il presidente del Consiglio in carica, Silvio Berlusconi, non è stato invitato. E l’uomo che più ha fatto per unire le forze del centro-sinistra, cioè Romando Prodi, ha respinto l’invito a partecipare. Lo stesso Pd appare attraversato, in questo momento, da potenti forze dissolutrici: la struttura periferica del partito è in aperta polemica con i sindaci e i governatori più prestigiosi (Chiamparino a Torino, lo stesso Soru in Sardegna e qualche problema si intravede anche a Firenze), perché questi eletti dal popolo non rispettano, nella distribuzione delle poltrone, i desideri dei capi locali e gli equilibri delle correnti che fanno localmente la forza del Pd. Enrico Letta, che fu tra i principali collaboratori di Prodi, ha denunciato in un’intervista il problema di «un partito delle minoranze» che non riesce a unirsi intorno a una leadership. Domenica scorsa, alla Festa democratica, sono andati a parlare Bossi, Tremonti e Calderoli. «Il federalismo fiscale» hanno detto «bisogna farlo insieme». Applausi. Ma fischi quando un gruppo di leghisti poco consapevoli ha cominciato a sbandierare bandiere verdi.
Aerei La crisi internazionale delle compagnie sta mettendo a rischio la sicurezza del traffico aereo? la domanda che gira da quando un volo Spanair in partenza da Madrid e diretto alle Canarie è tornato precipitosamente indietro subito dopo il decollo, è quindi uscito di pista e ha preso fuoco provocando 153 morti (tra questi anche un italiano). Le statistiche dicono che dal 1959 a oggi il numero di incidenti e di vittime è in calo costante. Si sa però anche che, pur di risparmiare, le compagnie messe peggio, nonostante i severissimi controlli previsti dalla normativa europea, tirano via troppe volte. La Spanair, posseduta dagli svedesi della Sas, fa parte delle compagnie messe male e aveva cominciato da poco, infatti, la procedura per tagliare più di mille posti. Anche il Boeing 737 precipitato domenica 24 a Manas, in Kirghizistan, poco dopo il decollo (65 morti) stava in una lista nera: la sua compagnia - la Itek Air - trascura la sicurezza al punto da non avere il permesso di volare in Europa. E Alitalia? , statisticamente parlando, una delle compagnie più sicure al mondo. Almeno per il passato. Per il futuro non si sa: la settimana decisiva potrebbe essere questa. Gli esuberi previsti sono diventati settemila, Lufthansa sembra il partner internazionale prescelto, Roberto Colaninno potrebbe a questo punto andare alla presidenza (voleva, per accettare, che ci fosse un socio internazionale di peso) e l’amministratore delegato dovrebbe essere Rocco Sabelli. Alla cordata partecipano per il momento: Benetton, Gavio, Ligresti, Aponte, Riva, il fondo Clessidra, forse Fossati, forse lo stesso Colaninno. anche possibile che la rifondazione della compagnia parta con l’annuncio di una sua messa in liquidazione. I conti - dicono quelli che li hanno visti - sono catastrofici.
Sicurezza Alemanno e il centrodestra sono sotto accusa perché una coppia di turisti olandesi in vacanza nella capitale sono stati presi a bastonate da due clandestini romeni che li hanno rapinati di 1500 euro e hanno poi violentato la moglie. L’argomento del centro-sinistra è: «Avete sbagliato a speculare sulla sicurezza, perché il problema della violenza da strada non si affronta e non si risolve con le pattuglie di soldati e altre misure demagogiche». Alemanno ha risposto, non senza qualche ragione, che i due olandesi (ultracinquantenni, stavano facendo il giro d’Europa in bicicletta) se la sono un po’ andata a cercare, prima chiedendo informazioni ai loro futuri violentatori e poi mettendosi sotto una canadese non lontano dalle loro baracche in un posto molto poco raccomandabile, i prati del Portuense. Qui, nel cuor della notte, sono stati sorpresi. I due romeni, arrestati, hanno confessato.
Droga Il sottosegretario Giovanardi ha annunciato che da venerdì 29 agosto il test anti-droga sugli automobilisti si eseguirà sul posto, senza bisogno cioè di trasferirsi nel Sert più vicino, come finora. In pratica, grazie a un baracchino concepito apposta, chi guida dovrà sottoporsi a due test, invece che a uno (quello dell’alcol). Gli incidenti, anche mortali, provocati da guidatori esaltati dalla cocaina sono sempre più numerosi. D’altra parte non esiste un test che accerti l’assunzione di tutte le droghe esistenti.
Olimpiadi Le Olimpiadi si sono chiuse e la Cina ha vinto molte più medaglie d’oro degli Stati Uniti: 51 contro 36 (e otto di queste 36 vengono da un solo atleta, il nuotatore Michael Phelps). I commentatori, ricordando la furiosa concorrenza tra Usa e Urss al tempo della guerra fredda (e nelle competizioni olimpiche i numeri americani erano in genere superiori), vedono in questo la conferma di un declino della maggiore potenza occidentale e di un’alba - non si sa quanto radiosa - della grande nazione d’Oriente.