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 2008  settembre 20 Sabato calendario

Zardi Chiara

• Milano 12 ottobre 1979. Avvocato. Un po’ di notorietà quando, il 19 settembre 2008, sostituì nel ”processo Mills” gli avvocati di Silvio Berlusconi, impegnati in Parlamento • «’Se qui riesce a restare difensore per tre udienze, poi diventa deputato...”, le fa una battuta il pm a proposito dei tanti legali del premier approdati in Parlamento [...]» (’Corriere della Sera” 20/9/2008) • «[...] Come anticipato [...] i legali di fiducia del Cavaliere, che sono anche senatore (Piero Longo) e deputato (Niccolò Ghedini), non si presentano in effetti all’udienza facendo valere il loro ”legittimo impedimento” di parlamentari nelle rispettive Commissioni Giustizia. In tutti i loro agguerriti studi non trovano un collega che possa sostituirli. E così, a metterci la faccia, mandano un giovane dall’aria preparata ma che non ha ancora titolo per stare in udienza: ”collaboratore di studio nonché avvocato praticante non abilitato alla sostituzione”, come per due volte ripete ai giudici con identica espressione, alla stregua di un pilota di caccia che, caduto oltre le linee nemiche, declini solo nome, grado e arma d’appartenenza. Ma la regolare costituzione delle parti, lasciatesi il 18 luglio con l’audizione dei periti contabili di Berlusconi da completare, è preliminare a ogni possibile sviluppo: applicazione della legge Alfano, che secondo Ghedini e Longo deve far ritenere il processo al premier già automaticamente bloccato dal 26 luglio; proposizione o meno di una questione di incostituzionalità (da parte della Procura o della difesa Mills o del Tribunale stesso); separazione o meno della posizione di Mills e quindi prosecuzione o no del processo solo contro il coimputato di Berlusconi. Ecco perché il Tribunale, come prevede la legge a garanzia di chi non possa avvalersi di un avvocato di fiducia, nomina al miliardario Berlusconi un difensore d’ufficio, il cui nome di turno arriva dall’apposito call center dell’Ordine forense. Ovvio che, quando squilla il telefono che le chiede di correre in aula a difendere il premier, Chiara Zardi dica di ”aver creduto a uno scherzo”: ha 28 anni, è avvocato da due, deve farsi prestare al volo una toga e qui può solo chiedere ”termini a difesa”. Il Tribunale riconosce ”legittimo” l’impedimento degli avvocati-parlamentari per la convocazione nelle Commissioni Giustizia, sulla cui tempistica polemizzano il Pd (che in una lettera al presidente Schifani la giudica ”strumentale” in un ”Senato piegato ad interessi extraistituzionali e utilizzato in maniera indecorosa a vantaggio personale di Berlusconi”) e la maggioranza, per la quale ”indegna” è la «strumentalizzazione fatta dall’opposizione” e ”il calendario era stato stato fissato all’unanimità”. [...]» (Luigi Ferrarella, ”Corriere della Sera” 20/9/2008) • «Per un paio d’ore il destino giudiziario di Silvio Berlusconi lo ha avuto in mano lei. Bastavano poche parole. Bastava che Chiara Zardi, 28 anni, chiamata in extremis al numero verde dei difensori d’ufficio per difendere il premier, decidesse di comunicare che rinunciava al Lodo Alfano. Non lo ha fatto, e scherzando ha aggiunto: ”Non sono mica matta”[...]» (Emilio Randacio, ”la Repubblica” 20/9/2008).