varie, 19 settembre 2008
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Mraz Jason
• Mechanicsville (Stati Uniti) 23 giugno 1977. Cantautore • «A sconvolgere la sua tranquilla vita di cantautore rock-folk, molto apprezzato in America e con una piccola nicchia di fan in Europa, è stata I’m yours, una canzoncina delicata, dalle cadenze vagamente reggae, diventata l’hit dell’estate 2008. Jason lo sa e va subito al punto: “A volte non basta una vita per diventare famosi. Io ci ho messo 5 minuti. Il tempo di sedermi sul divano di casa e di buttar giù di getto la strofa e il ritornello di I’m yours. I 5 minuti che mi hanno cambiato la vita... Per un ragazzo di campagna come me aver scritto il pezzo più trasmesso dalle radio di tutto il mondo per 4 settimane è qualcosa di più di un sogno. Assomiglia a un miracolo [...] Non è che mi piaccia passare per un nerd, ma è andata così. Appena ho messo piede in California ho capito di aver trascorso la mia adolescenza in un carcere minorile con le sembianze di una cittadina di provincia. Provi lei a crescere a Mechanicsville. Le assicuro che non è divertente. [...] La prima settimana sono andato a correre tutte le mattine alle 6. Lo facevano quasi tutti i miei vicini di casa prima di andare al lavoro. Credevo fosse un’usanza di quel quartiere di San Diego, poi ho scoperto che si stavano allenando per una maratona estiva e che non capivano perché anch’io mi sottoponessi a quella tortura. Subito dopo, mi sono fatto coinvolgere in una sorta di club di maniaci del mango. Veneravano quel frutto come una divinità. Non mi sono risparmiato nemmeno due serate con i surfisti creativi, ragazzi ricchi e svogliati che passano il tempo a immaginare nuove acrobazie sulle acque dell’oceano. [...] Quello della star in ascesa è un ruolo oggettivamente orrendo. Per reggere il gioco devi avere un certo guardaroba, metterti le creme in faccia, farti la lampada, i massaggi, l’agopuntura, e trascorrere ore e ore in mezzo a party e cene con altri presunti vip. Sono quelle occasioni in cui parli a vuoto senza dire nulla. Il mio terrore è che mi presentino qualcuno che dovrei conoscere e che io invece ignoro del tutto. Faccio un lavoro che fa guadagnare bene e i soldi me li voglio godere facendo quello che adoro: mangiare bene con gli amici e partire per lunghi viaggi”. [...] Si dice che I’m yours fosse già famosa ancora prima di uscire ufficialmente su cd. [...] “Il giorno che l’ho scritta in una manciata di minuti a San Diego l’ho anche registrata di getto su una vecchia cassetta. Dopo qualche settimana l’ho eseguita per la prima volta dal vivo in Svezia. A metà strofa mi sono accorto che tutti i 6 mila presenti la cantavano. Non so come, ma quel nastro era già arrivato in Europa. Vista la reazione del pubblico, ho pensato fosse il caso di inciderla seriamente. E devo dire che non mi sono sbagliato”» (Gianni Poglio, “Panorama” 25/9/2008).