varie, 19 settembre 2008
FOGNINI Fabio
FOGNINI Fabio Sanremo (Imperia) 24 maggio 1987. Tennista. Nel 2011 raggiunse i quarti di finale al Roland Garros (problemi a una gamba, saltò la sfidà contro l’“imbattibile” Novak Djokovic) • «Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, sbagliarsi sul “Fogna” è facile. Occhio azzurro da sciupafemmine, torso da modello di Vanity Fair (è infatti c’è già finito), famiglia benestante, carattere da ligure frontaliere - spontaneo tendente al selvatico. Bello e maleducato, il ritrattino verrebbe facile facile. “La verità è che racchette in campo le spaccano anche Bolelli, Seppi e Starace, solo che ve ne accorgete solo quando lo faccio io”. [...] interista sfegatato, l’ex davisman Gaudenzi come manager, è un ragazzo in rimonta. Sulle attese e sui pregiudizi. Juniores promettente, qualche inciampo nel passaggio fra i pro, Fabio solo alla fine del 2007 è riuscito a sfondare i primi 100 della classifica, complice una bella vittoria su Andy Murray a Montreal. Nel 2008 ha toccato due semifinali Atp in Brasile e in Croazia (con scalpo su Moya), intervallate da tre mesi di stop per un rognoso infortunio al polso. [...] ha vinto il challenger di casa, a Genova. “Forse sono in ritardo su Djokovic, su Nadal e Murray, che hanno la mia età ma sono anche dei fenomeni [...] Se invece guardiamo a quelli ‘normali’ sono in tabella di marcia. Ma noi italiani siamo fatti così: arriviamo dopo. Anche per colpa nostra. Per una questione di mentalità”. Quella che il Fogna - il soprannome gli piace, se l’è anche stampato sulle t-shirt -[...] ha iniziato a cambiare. Nel maggio 2007 è emigrato a Barcellona. Si è messo sotto, allenandosi da “spagnolo”, cesti tanti e scuse zero, guidato da coach Serrano e “supervisionato” da Riccardo Piatti. È maturato. Per qualche tempo Fabio ha lavorato anche con uno psicologo, Livio Sgarbi. Racchette malmenate, asciugamani lanciati, mani non strette all’arbitro - come agli [...] Us Open dopo la sconfitta contro Odesnik. “Sbagliato, ammetto anche questo. Ma in quei momenti sono concentrato sulla partita, non mi accorgo nemmeno di quello che faccio. Non c’è cattiveria”. Papà Fognini, ramo finanziario, le palanche le ha. Fabio però quando Sky [...] lo ha convocato in studio, mentre aspettava ha chiesto sgranando gli occhioni ai presenti: “Ma perché vogliono intervistare me, che non sono nessuno?”» (Stefano Semeraro, “La Stampa” 19/9/2008).