varie, 19 settembre 2008
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Cesaro Luigi
• Sant’Antimo (Napoli) 19 febbraio 1952. Avvocato. Politico. Nel giugno 2009 è stato eletto presidente della Provincia di Napoli. Nel 1996, 2001, 2006, 2008 eletto alla Camera (Forza Italia, Pdl) • «Una gigantesca zona grigia, dove diventa impossibile distinguere i confini tra camorra, imprenditoria e politica. I verbali di Gaetano Vassallo, l’imprenditore che per vent’anni ha gestito il traffico di rifiuti tossici per conto dei boss casalesi, vanno al cuore del patto criminale che ha avvelenato una regione. Descrivendo accordi inconfessabili che sostiene di avere visto nascere sotto i suoi occhi. Una testimonianza che chiama direttamente in causa i vertici campani di Forza Italia, quelli a cui Silvio Berlusconi ha affidato proprio la pulizia di Napoli. Oltre al sottosegretario Nicola Cosentino, uomo forte del Pdl nella regione, il gran pentito dei rifiuti ha accusato anche il coordinatore del partito, l’onorevole Luigi ”Gigi” Cesaro. Un ex funzionario della Asl di Caserta che si sarebbe conquistato la simpatia personale del Cavaliere bombardandolo con spedizioni settimanali di mozzarella di bufala: 20 chili per volta. ”Silvio mi ha detto: ”Gigi, la tua mozzarella la mangio perché so che i tuoi amici la fanno con cura. E non ti farebbero mai un torto’”. Il parlamentare, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbe stato ”un fiduciario del clan Bidognetti”: la famiglia di Francesco Bidognetti, detto ”Cicciotto ”e Mezzanotte’” il superboss condannato all’ergastolo in appello nel processo Spartacus e che assieme a Francesco ”Sandokan” Schiavone ha dominato la confederazione casalese. Vassallo riferisce ai magistrati le rivelazioni di due pezzi da novanta della cosca casertana: ”Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e che in quell’occasione si era quantificata la mazzetta che il Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi avevano parlato con il Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro sponsorizzata dal clan Bidognetti”. Frasi di seconda mano? Il collaboratore di giustizia dichiara di essere stato testimone diretto dell’incontro tra il parlamentare e Luigi Guida, detto ”o Drink, che tra il 1999 e il 2003 ha guidato armi alla mano la famiglia Bidognetti per conto del padrino detenuto. ”Io mi meravigliai che il Cesaro avesse a che fare con Guida...”. Quello che viene descritto è un patto complesso, che coinvolge i referenti di più partiti e i cassieri di più famiglie camorristiche. L’affare è ricco: la riconversione dell’area industriale dismessa dalla Texas Instruments in una zona ottimamente collegata. Una delle storie della disfatta tecnologica del Sud: nonostante l’accordo per il rilancio, nel 1999 lo stabilimento viene venduto a una immobiliare di Bologna e chiuso, con la mobilità per 370 dipendenti. Poi nel 2005 la ditta del fratello di Cesaro ottiene il permesso per costruirvi una nuova struttura industriale. Ma nulla nei piani dei Cesaro assomiglia a una riconversione produttiva. Infatti nel 2007 parte il tentativo di cambiarne la destinazione, bloccato dalla protesta di opposizione e cittadini. La zona resta inutilizzata ma strategica [...] vi sorgerà una fermata del metrò. [...]» (Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi, ”L’espresso” 25/9/2008).