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 2008  settembre 18 Giovedì calendario

Stipendi e volo, premio ai giovani. Il Sole 24 Ore 18 settembre 2008 Modello AirOne per la Nuova Alitalia

Stipendi e volo, premio ai giovani. Il Sole 24 Ore 18 settembre 2008 Modello AirOne per la Nuova Alitalia. I piloti saranno pagati in base alle ore di volo effettive – principio già adottato dall’aviolinea di Carlo Toto – e non riceveranno più un’indennità di volo giornaliera, come accade nella compagnia di bandiera. Risultato: se il nuovo management riuscirà a impiegarli secondo gli standard delle più virtuose compagnie europee i giovani – specie quelli in arrivo da AirOne – potranno guadagnare anche di più, mentre a rimetterci saranno gli "anziani" ex Alitalia. La parte variabile peserà per il 40% sulla busta paga del personale navigante che per non subire forti decurtazioni salariali dovrà aumentare la produttività. I comandanti e i primi ufficiali della ex compagnia di bandiera dovranno rinunciare all’attuale regime di riposi, ferie e malattia, e sono a maggior rischio di esubero. Parlando all’assemblea degli azionisti di fine giugno, il presidente di Alitalia, Aristide Police, spiegò che per i piloti la retribuzione fissa oscilla tra 41mila a 94mila euro, mentre la parte variabile è pari a 27mila euro, ovvero incide mediamente per il 40 per cento. Mentre per i comandanti la parte fissa va da un minimo di 54mila ad un massimo di 140mila euro, con una parte variabile che in media si attesta sui 34mila euro, cioè al 17,5 per cento. Su loro, quindi, avrà un impatto maggiormente negativo la nuova struttura retributiva. Per AirOne, invece, la parte variabile è in media il 37% delle retribuzioni di copiloti e comandanti. Nell’ultimo documento consegnato dall’amministratore unico Cai, Rocco Sabelli, ai sindacati confederali (i piloti di Anpac e Up non erano al tavolo), è previsto un trattamento mensile complessivo «non inferiore del 6-7% rispetto a quello vigente, a parità di ore volate». Ma con la retribuzione legata alle ore di volo effettive, con 75 ore mensili in cabina di comando – sotto il limite ministeriale delle 80 ore – i piloti di AirOne avranno un incremento salariale, mentre per Alitalia sono previste per alcuni penalizzazioni economiche, per altri aumenti (si veda la tabella in pagina). I piloti Alitalia attualmente percepiscono un’indennità di volo giornaliera, sta quindi all’azienda impiegarli fino al massimo consentito dalla normativa comunitaria, che sulla carta è 900 ore l’anno. Il volato medio annuo di Alitalia è di 560-600 ore (ma in alcuni settori nel 2007 le 900 ore sono state raggiunte a novembre), contro le 650 ore di AirOne. I piloti di Anpac e Up contestano il principio del "più voli più ti pago" temendo contraccolpi negativi sulla sicurezza. Con il nuovo contratto Cai, inoltre, i giorni di ferie saranno 30 (che si incrementano di 1 giorno ogni 5 anni), contro gli attuali 38 giorni (31 per neoassunto) di AirOne e i 42 giorni di Alitalia, comprensivi del sabato e della domenica. Quanto ai riposi, nella Nuova Alitalia se ne prevedono 30 a trimestre, come per AirOne, contro i 33 di Alitalia. Fortemente ridimensionato il trattamento di malattia: i piloti avranno diritto alla conservazione del posto per 12 mesi. In Alitalia hanno diritto a conservare il posto se si ammalano fino a 24 mesi in 3 anni (per AirOne il limite è 1 anno distribuito su 36 mesi). Ma a preoccupare maggiormente i piloti sono gli esuberi. Con il nuovo piano 2 piloti su 5 saranno di troppo: rispetto agli attuali 2.550 piloti (tra AirOne e Alitalia) ne resteranno 1.550. Maggiormente a rischio sono i comandanti di Alitalia, più anziani rispetto ai loro colleghi di AirOne – visto che la compagnia è stata fondata da Toto nel 1995 – e, quindi, più costosi. Ma per Alitalia il concetto di anzianità è molto relativo: a rischio esubero sono i piloti quarantacinquenni, che hanno iniziato a volare poco più che ventenni. Per molti di loro si profila la cassaintegrazione e la mobilità se tra 7 anni la somma tra età anagrafica e anzianità contributiva farà 83: andranno in pensione al minimo, se nel frattempo non avranno trovato un altro posto di lavoro. Non a caso molti di loro hanno iniziato già ad informarsi sulle offerte delle compagnie asiatiche e mediorientali, le uniche che attualmente assumono. Ma sullo sfondo si gioca un’altra partita dagli effetti rilevanti: quella della rappresentanza della categoria. Il ruolo di Anpac e Up sarà fortemente ridimensionato con l’applicazione del contratto unitario. Le associazioni dei piloti saranno affiancate dai rappresentanti nelle Rsu dei 10.950 tra assistenti di volo e personale di terra, che in prevalenza fanno riferimento ai sindacati confederali. Giorgio Pogliotti