Vanity Fair 24 settembre 2008, Enrica Brocardo, 24 settembre 2008
Topi in mutande. Vanity Fair 24 settembre 2008 Inutile cercare brandelli umani sotto alcol, tavolini a tre gambe o riviste porno
Topi in mutande. Vanity Fair 24 settembre 2008 Inutile cercare brandelli umani sotto alcol, tavolini a tre gambe o riviste porno. Girovagando per i due piani della casa di Mary Roach - linda, perfettina, colorata il giusto e con qualche accenno di design - non si trova neppure un quadro, una foto, niente di niente che rimandi agli argomenti dei libri che l’hanno portata nella classifica dei best seller del New York Times: sesso e morte. Anzi, anche se la logica non vorrebbe, prima morte e poi sesso. Dopo Stecchiti, sottotitolo: Le curiose vite dei cadaveri, e Spettri. Apparizioni, ectoplasmi e care presenze. La vita dopo la morte secondo la scienza, arriva (sempre edito da Einaudi) Godere. Orgasmo: Il curioso accoppiamento fra scienza e sesso. La Roach è appena rientrata dall’ufficio, che si trova a Oakland, a pochi chilometri da casa. Come molti scrittori americani - e a differenza di quelli nostrani - non ha l’abitudine di svolgere la sua professione tra le pareti domestiche. Finora la sua, di professione, è stata trasformare lo strano ma vero della ricerca scientifica in articoli o libri (lo aveva fatto con i libri sui resti mortali e sulla, presunta, anima) che siano divertenti e che magari informino pure. Qualche esempio: lo sapevate che la maggioranza degli organi sessuali maschili pende a sinistra? Che quando un uomo (eterosessuale) balla con un altro uomo il suo battito cardiaco aumenta di venti pulsazioni al minuto in meno rispetto a quando il partner (sempre di ballo) è una donna? O che, qualora vi procuriate una piccola ferita mentre fate sesso, sanguinerà meno che se vi foste fatti un taglietto affettando le verdure? Nel suo libro ci sono risposte a molte domande, persino a parecchie che non ci siamo mai posti. Ma non c’è scritto com’è che lei ha cominciato a occuparsi di stranezze scientifiche. «Scrivevo articoli sulla medicina e il corpo umano. Io sono un tipo che si annoia facilmente, e così ho finito per specializzarmi in argomenti particolari. Una volta mi chiesero un articolo sulla flatulenza. Scrivo di argomenti che gli altri rifiutano perché sono troppo strambi o perché fanno schifo, e che, invece, io trovo - non so bene perché - attraenti». Primi segnali di questa passione? «Sono sempre stata un po’ anomala. Da bambina odiavo le bambole. Preferivo giocare con i dinosauri dentro la lettiera del gatto. Mia madre non ne era molto felice». Quanto tempo le è servito per mettere insieme i dati di questo suo ultimo libro? «In tutto, circa due anni di ricerche. Per ogni capitolo, sono andata personalmente a visitare centri di ricerca e a incontrare gli studiosi che mi sembravano più interessanti». Il dottor Ahmed Shafik al Cairo, per esempio. «Un lungo viaggio, ma ero convinta che valesse la pena conoscere chi fa ricerche sulla fisiologia sessuale femminile in un Paese islamico». Un uomo che ha anche messo mutande di poliestere ai topi per vedere se il tessuto sintetico influisce sulle loro performance. «E i dati dimostrerebbero un calo dell’attività sessuale. Ma la cosa più divertente è che, quando l’ho incontrato, lui stesso indossava un paio di pantaloni di poliestere». Nel libro di storie curiose ce ne sono centinaia. Vorrei la sua personale classifica. «Dopo i topi con le mutande, i maiali della Danimarca. Siccome è stato dimostrato che, nell’inseminazione artificiale delle scrofe, l’eccitamento sessuale fa accrescere la fertilità del sei pder cento, gli allevatori danesi si sono adeguati: salgono sulla schiena delle femmine, le strusciano con gli stivali... Sono andata a vedere come funziona. piuttosto divertente». Meno divertente, invece, è scoprire che delle donne si sa meno che delle scrofe. Al momento, nessuno è in grado di dire con certezza se l’orgasmo faciliti le gravidanze anche nella specie umana. «Master e Johnson (i due sessuologi americani autori del primo studio completo sulla fisiologia sessuale umana, ndr), che su questo tema avevano condotto ricerche specifiche, sostenevano che l’orgasmo non provoca nessun "risucchio" del seme verso l’utero e che, quindi, non "serve". Ma ancora oggi gli studiosi sono in disaccordo». E lei che idea si è fatta? «Ovviamente non è necessario. Ma se una donna desidera una gravidanza, è qualcosa da tenere a mente e di certo non fa male. Il problema è che, nelle coppie con problemi di fertilità, il sesso diventa qualcosa che bisogna fare. l’ultima cosa che queste persone vogliono sentirsi dire è: "Ehi, se provate ad avere più orgasmi, forse riuscirete anche ad avere un bambino"». Tornando alle stranezze divertenti, la parte sui brevetti per le invenzioni di aggeggi sessuali è piena di spunti. «Hanno brevettato fasce decorative per il pene. Ne ricordo una con gli omini di neve e un’altra con la morte che impugna la falce... Forse da indossare a Halloween. Poi ci sono i partner sessuali artificiali. Uno, brevettato nel 1988, si chiama "apparecchio terapeutico per alleviare le frustrazioni sessuali delle donne prive di partner": ha le dimensioni di un tostapane con un motore all’interno e un vibratore in cima che scorre su un binario. La base, per un maggiore realismo, è corredata di un anello di pelliccia. Ma non è meglio la masturbazione?». A proposito, lei descrive anche una serie di invenzioni che hanno lo scopo di prevenire l’attività sessuale, compresa quella solitaria. «E persino le involontarie polluzioni notturne. Basta indossare un anello pungente intorno al pene: quando si ingrandisce le punte metalliche si conficcano nella carne, causando un immediato risveglio». Ha provato qualcuna delle invenzioni di cui parla? «Ho comprato un apparecchio per il sollevamento pesi vaginale. Dovrebbe servire a rafforzare i muscoli pelvici, i quali a loro volta dovrebbero aiutare il raggiungimento dell’orgasmo. Lo tengo in ufficio, è perfetto come fermacarte». Lei racconta che spesso i ricercatori sono stati guardati con sospetto, come pervertiti travestiti da dottori. successo qualcosa di simile anche a lei? «No. Ho solo ricevuto un paio di email da sconosciuti che dicevano: "Ho visto il tuo libro e la tua fotografia in Internet... Se capiti dalle mie parti, fatti sentire"». Reazioni in famiglia? «A preoccuparmi erano più che altro le figlie di mio marito (che è stato coinvolto in un’ecografia in diretta di un rapporto sessuale, ndr). Hanno 19 e 23 anni, sono adulte, ma non volevo metterle in imbarazzo di fronte ai loro amici». E come è andata? «Per ora non hanno letto il libro. La più grande, quando ha saputo che l’argomento era il sesso, ha detto: "Bene, lo leggerò". Ma quando ha scoperto che in un capitolo c’era anche suo padre, non ha pronunciato parola. Ha detto solo: "Pfiuuu"». Effetti collaterali sulla sua vita sessuale ce ne sono stati? «Avevo letto così tanti dettagli su ciò che succede al corpo durante un rapporto - compreso, per esempio, che i lobi delle orecchie diventano più spessi - che in camera da letto mi veniva naturale mettermi a osservare. Stavo lì e pensavo: "Oh, quella cosa succede davvero e, guarda, proprio come hanno scritto". Per fortuna è durato poco: era piuttosto distraente». Esattamente l’opposto di quello che gli esperti da lei interpellati consigliano. Ovvero: concentrati. «Sì, nel senso che non devi pensare ad altro, ma neppure troppo a quello che stai facendo. Concentrati sulle sensazioni che stai provando in quel momento». E questa è la prima regola. Io, però, ne avrei trovate altre quattro. Seconda: più ne fai, meglio lo fai. «Verissimo, soprattutto per le donne. Meno lo fai, meno testosterone hai – è importante anche per noi ”, più è difficile che ti venga voglia». Terza: non fidarti dei tuoi ormoni. «A metà del ciclo il desiderio raggiunge il livello più alto e, secondo uno studio, è in questo periodo che le donne sono più disposte al sesso e al tradimento. Ho ripensato a una serie di flirt che ho avuto da ragazza e ho concluso che deve essere stata colpa dei miei ormoni. Di sicuro non può essere stato il mio cervello...». Quarta regola, sempre a uso delle donne: se vuoi conquistare un uomo, non indossare sandali di corda marroni. «La storia in breve è questa: esistono apparecchiature, definite fallometriche, per misurare i cambiamenti della circonferenza dell’organo sessuale maschile. in un esperimento, sono state mostrate immagini di donne nude, e subito dopo di scarpe. Poi, solo di scarpe. L’obiettivo era vedere se si verificava una reazione pavloviana (il riferimento è al noto esperimento di Ivan Pavlov su un cane: dopo avere associato la somministrazione del cibo con il suono di un campanello, verificò che il solo trillo provocava nell’animale un aumento della salivazione, ndr). E la reazione c’è stata. Con tutti i tipi di scarpe, tranne che con un paio di sandali di corda marroni». Infine, la quinta, questa volta per gli uomini: non usate l’acqua di colonia. «Secondo uno studio sulle reazioni agli odori, ridurrebbe la lubrificazione vaginale. Non credo sia una ricerca affidabile... Ora che ci penso, però l’acqua di colonia a me non è mai piaciuta». Enrica Brocardo